Demetro
Stratos
Demetrio
Stratos nasce ad Alessandria d'Egitto il 22 aprile dei 1945. Al
Conservatoire
National d'Athenes, studia pianoforte e fisarmonica. Nel 1962 si
trasferisce in
Italia,
dove frequenta la facoltà di architettura presso il Politecnico
di Milano. Nel 1967 si unisce al gruppo
rock dei Ribelli
in
qualità di
pianista, attività che ben presto abbandona
per dedicarsi interamente
alla ricerca vocale. Iniziano qui le sue ricerche sperimentali sul
fenomeno
della voce.
Nel 1972
fonda, con il batterista Giulio Capiozzo, il gruppo di musica
progressiva
Area, inizialmente
formato da: Victor Edouard Busnello, Giubo Capiozzo, Yan Patrick Erard
Djivas, Patrizio
Fariselli, Demetrio Stratos, Gianpaolo Tofani. In seguito Busnello
lascierà
il gruppo e Djivas entrerà
a far parte della Premiata Forneria Marconi,
lasciando così il suo posto ad Ares Tavolazzi. Incide
con questo gruppo e con la collaborazione di Gianni Sassi, per i testi
e per le ricerche, per
l'etichetta
Cramps Record. Nel 1973 partecipa afl'ottava Biennale di Parigi. Nel
1974
prende parte
a tournée
e festivals in Francia, Portogallo, Svizzera e Cuba. A Cuba riceve
l'invito
dal Ministero
della Cultura
ad incontrarsi con la delegazione di musicisti della Mongolia, per
partecipare ad
un dibattito
sulla vocalità dell'Estremo Oriente. Stratos infatti si era
progressivamente
inoltrato nel
misterioso
mondo dei suoni, riprendendo ed ampliando un vasto discorso sul
significato
della voce nelle
civiltà
orientali e medioorientali. A Milano lavora con Gianni-Emilio Simonetti
e con Juan Hidalgo e
Walter
Marchetti, fondatori del gruppo Zaj
nell'ambito dell'esperienza Fluxus;
in questo periodo si
accosta
alla musica di John Cage. Registra, nel 1974, Mesostics, di Cage in una
versione, per
la
sola voce, riproponendolo poi in diversi festival, di fronte a migliaia
di giovani. Dal
1976
partecipa ad alcuni seminari presso l'Istituto di Glottologia
dell'università
di Padova e,
sempre
a Padova, collabora con il Centro di Foniatria in ricerche sui limiti
dei
linguaggio. Stratos
pone in evidenza il collegamento tra linguaggio e psiche, mettendo in
luce
la loro connessione con
i suoni
emessi dalle corde vocali, considerate qui, come strumenti musicali. Nel
1978
accresce la sua fama internazionale, partecipando, su invito di John
Cage,
a concerti tenuti
al Roundabout Theatre di New York, Ed è proprio in questo periodo
Event con Merce Cunningham e
la Dance
Cornpany, eseguito con la direzione artistica di Jasper Johns, quella
musicale
di Cage e
la collaborazione
di Andy Warhol per i costumi. Con la sua ricerca nell'ambito della
poesia
fonetica e
sperimentale,
libera la voce, da ogni vincolo naturalistico, ridandole spessore e
dimensione. Il risultato
è facilmente verificabile nelle due registrazioni delle
composizioni Metrodora e Cantare la voce, in
cui
ciò che appare strumento è in realtà la forma voce. Daniel
Charles ha scritto di lui come colui che ha polverizzato la monodia,
demoltiplicando lo
specchio
acustico: giungendo ad una diplofonia, che è triplofonie,
addirittura,
quadrifonie.
I vocalizzi
diventano microorchestrazioni (vocestrumento) senza amplificazioni
tecnologiche.
Muore nel
giugno dei 1979, al Memorial Hospital di New york dove era stato
ricoverato
proprio alla
vigilia
di un concerto tenuto in suo favore all'Arena di Mdano, a cui
parteciparono
oltre 100 musicisti di
fronte
ad un pubblico di 100.000 spettatori.
Un
appunto biografico (Daniel Charles)
Di
Demetrio
Stratos, morto il 13 giugno 1979 a trentaquattro anni, colpito da una
leucemia dirompente
in un ospedale newyorchese, la cronaca ricorderà sicuramente il
concerto di solidarietà organizzato
dai suoi amicii a Milano per aiutarlo materialmente, che purtroppo si
svolse
troppo tardi,
all'indomani
della sua morte. Ma quella sera, si erano radunati più di
sessantamila persone... Innanzitutto,
come non ricordarsi di lui se non come di un gigante della musica pop? Di
origine
greca, nato in Egitto, stabilito in Italia, studente di
architettura,Demetrio
si era dedicato a
questa
musica, letteralmente e profondamente sua. Il gruppo I
ribelli era
già lui, negli anni sessanta
- con quella foga che l'aveva fatto conoscere al pubblico. Ma
dal'72
in poi viene la consacrazione vera e propria quandocostituirà il
gruppo Area e
cominceranno
le registrazioni
per la Cramps Records. Bisognerebbe
citare tutti i suoi successi: Luglio,
Agosto, Settembre (nero); L'abbattimento dello Zeppelin; Gioia e
Rivoluzione,
Gerontocrazia;
Hommage
à Violette Nozières... La
sua voce, una forza e generosità fenomenali,
l'audacia dei suoi interventi
strumentali ed i suoi arrangiamenti,
lo catapultano all'improvviso nell'estrema avanguardia. A Milano,
lavora
con Juan Hidalgo e Walter
Marchetti, cioè con ii gruppo Zaj, accanto a loro si inizia
al pensiero e all'opera di John Cage. Nel '74
elabora un'affascinante versione per la sola voce dei Mesostics
re Merce Cunningham, del Maestro di
Stony
Point, la cui incisione presso la Cramps farà epoca. La
frequentazione
di poeti (Balestrini), danzatori
(Valeria Magli, Merce Cunningham), scrittori (Simonetti), lo porta a
recarsi
a New-York dove le serate
da lui organizzate al Roundabout Theatre lo
consacrano sul piano
internazionale. Contemporaneamente
a ricerche sofisticate nell'ambito della poesia fonetica e
sperimentale,
inizia un
lavoro mirante a liberare la voce da qualsiasi dipendenza
dalle tecniche sterilizzanti,
in modo da
restituirle
il suo spessore perduto. I suoi esperimenti in concerto,
indimenticabili,
si trovano fissati per
sempre
nelle due registrazioni delle sue proprie composizioni, Metrodora e Cantare la Voce. Saltano
tutti i registri: il suo canto raggiunge all'acuto estremo, i 7000
hertz. Soprattutto
in questo mediterraneo che sivuole, si sente, si sa orientale, la
monodia
viene polverizzata dalla
demoltiplicazione
dello spettro acustico: difonie, triplofonie fino a delle quadrifonie
dalle
armoniche straordinariamente chiare arricchiscono i suoi vocalizzi.
Questi
da soli costituiscono delle vere e proprie microorchestrazioni, al di
fuori
di qualsiasi amplificazione tecnologica. Quale docente
all'Università di
Padova
poi di Milano, si appassiona - e appassiona i suoi studenti - per
l'etnomusicologia
e la psicanalisi. E
tutto
ciò, senza mai dimenticare l'originaria cultura pop da cui
è
partito: la lotta combattuta fino alla vigilia della
morte,
l'omaggio ricevuto all'indomani di questa, testimoniano che non
è
arte né poesia genuina se
non
insita nel canto profondo dell'uomo.