VICO ACITILLO 124 - POETRY WAVE
Electronic Center of Arts

Direttore: Emilio Piccolo

E' in esecuzione
Elena Ledda: Sienda



Sans passion il n'y a pas d'art

Calamus
Xenia


Nuvola
di Blumy


I. Nuvola

e ancora sento che non c’è direzione
nemmeno un seme  che il pugno getta nel terreno
ha l’incertezza l’imbroglio del non saper dove andare

cadere sì, cadere inutilmente, senza un progetto
a lungo termine, qualcosa di chiaro, illuminato.

non è così, io lo so che son caduta embrione
e poi bambinastella con le braccine tonde
e già grumi di pianto dentro agli  occhi

e nostalgia del tempo che non era ancora
tempo, ma una favola nuova, una nuvola in testa

e poi dentro la pancia di mia madre
e poi e poi  bisognava cacciarla via,
farla scoppiare prima che fosse pioggia e temporale,
quella nuvola che poi sono diventata

 

II. La mosca

C’erano i resti d’un pasto mai finito
un piatto sopra una tavola,
una sedia rovesciata,

qualcuno che la pietà del cielo
aveva sgomberato
da una stanza senza pareti

una vita senza stanze e adesso
un’altra vita, molesta, sudicia,
testarda, si nutriva dei suoi avanzi;

una mosca che lo seguiva,
che aveva abitato le sue maniche
unte, le sue mani gialle di nicotina,

ora fiutava come un cane la sua assenza,
si cibava di lui, banchettava,
cinica e ingorda, dentro il suo ricordo

 

III. Polvere e vento

e dimmi: quanto di questa polvere,
del vento che la scuote e la trascina via,
quanto io sono polvere,
quanto sono quel vento
che mi fa tremare, allontanarmi,
disperdermi dentro l’aria gelida
che ingoia il  paesaggio, le cose,
le case, la fretta inutile delle strade,
le storie dentro le stanze,
i gemiti i silenzi le parole
che vanno via, si scompongono
mentre la bocca le pronuncia;
quanto io sono il vento che cancella,
la polvere che s’alza
come se avesse vita propria
e poi rimane, s’adagia sulla terra,
arresa, stanca, invisibile quasi.
quanto sono polvere e vento.


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