Vico Acitillo 124
Poetry Wave

Recensioni e note critiche

Luther Blissett: Beatrice. My heart if full of troubles
di Raffaele Piazza



Luther Blisset, Beatrice. My heart is full of troubles, Dedalus, Napoli, 1999, pag. 271, lire 15000

 Il composito testo Beatrice è il primo libro della collana di poesia Poetry Wave, che esiste sia
nella versione multimediale, che in quella cartacea. Il senso di questa operazione editoriale,
che si avvale dei contributi di quindici autori, dei quali leggiamo i nomi sull’elegante copertina,
supera il consueto modo di produrre letteratura, in una formula che potrà dare vita, è da augurarselo,
a nuovi ed interessanti esiti, strettamente connessi all’avvento dei new media:
Luther Blisset o i quindici coautori sono quelli che hanno scritto Beatrice?
In realtà Luther Blisset è tutti e nessuno: si sa, frammentariamente, che qualcuno ha iniziato
a firmarsi con questo nome, che successivamente, ha stimolato riflessioni e interrogativi,
interventi in prosa e poesia che sono le tessere musive che costituiscono l’ordito, il tessuto
di Beatrice e di quello che potrebbe divenire un nuovo modo di fare letteratura in questo millennio
dove le comunicazioni di massa sono divenute velocissime e la globalizzazione gioca un ruolo frenetico
nel bene e nel male. E’ quello di Beatrice un prodotto letterario elusivo dove la sessualità è spesso presente
per arrivare al dato strutturale della vita che, dietro i testi,  sottende il senso di disagio dell’uomo
contemporaneo di fronte all’esistere nella trasgressione, sublimata esplicitamente dalla parola, senso
anche ovviamente, (è il negativo fotografico di quanto appare sulla pagina scritta), di una tensione
verso la gioia e il compimento di una vita che l’uomo-poeta, se è vero che il poeta è un ‘anormale’
come ogni artista, cerca attraverso il mettersi in discussione, proponendo ai lettori, virtuali no,
il suo messaggio, intersecandosi questo con le tematiche dell’era postmoderna, quando a sicurezze
rinascimentali si sostituiscono, nel nostro disagio, appunto, i prodotti inevitabili della tecnica
che servono da supporti per l’esplorazione di un nuovo approccio alle cose e a una nuova Weltauschaung
dalla quale nessuno, volente o nolente può sfuggire, almeno nell’Occidente. A volte il tono vibra tra lirica
e oscenità in composizioni icastiche, secondo un tipo di arte che ha per referente il tipo di cultura nato
con il ‘68 nel confronto dialettico con la letteratura ‘on the road’, con il maggio francese e che prende
il nome di situazionismo e vede, contaminati da questo modo di fare poesia, Carwer e Ginsberg.
Da notare che qui ci si firma anche con altri nomi, diversi dal dato anagrafico, un italiano può diventare
americano, si può esistere o essere un messaggero o un angelo dalla dimensione di un nuovo modo
affascinante di interazione costruttiva e globale di avvicinarsi e praticare il prodotto poetico.


Indice recensioni e note critiche
La realizzazione informatica della rivista è curata da Dedalus srl
Immagine: Antonio Belém, Phorbéa, Napoli 1997


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