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Poetry Wave
 
 

Recensioni e note critiche

Gradiva, Number 22 - Fall 2002
di Raffaele Piazza

Gradiva, Number 22 - Fall 2002
Rivista Internazionale di Poesia Italiana diretta da Luigi Fontanella - Honorary Board - Dante Della Terza - Alfredo De Palchi - Umberto Eco - Jonathan Galassi -  Valerio Magrelli - Giuliano Manacorda- Robert Pinsky - Edoardo Sanguineti - Rebecca I. West
 

La rivista Gradiva, che prende il nome dal reperto artistico greco, dal quale Sigmund Freud elaborò la sua teoria su Arte e Psicoanalisi, è una tra le riviste più importanti del panorama della letteratura non solo italoamericana, ma internazionale, come dimostrano i nomi prestigiosissimi della sua redazione. Il direttore è Luigi Fontanella poeta molto importante e professore presso una delle più note Università di New York; nato nel salernitano è emigrato negli U.S.A. e ha pubblicato molte raccolte importanti di poesia ed è autorevolmente inserito in molte importanti antologie, tra cui Melodie della terra, curata da Plinio Perilli, per Crocetti Editore e il suo libro di poesia più recente è Azul, pubblicato per le Edizioni Archinto.

E’ doveroso sottolineare, per capire la poetica di Fontanella, un fatto che appartiene alla sua vita, e cioè che egli è sempre in viaggio e passa continuamente la vita da aeroporto ad aeroporto, da stazione in stazione, un’esistenza, dunque caratterizzata dall’erranza e molte sue poesie nascono durante i suoi viaggi. Gradiva ha anche un sito Internet che però contiene solo gli indici dei numeri più recenti e c’è da augurarsi, che un giorno su Internet possa essere pubblicata integralmente; è inoltre distribuita presso tutti i centri di italianistica del mondo associati alle varie università.

Fontanella, come narrò durante la presentazione napoletana di Azul, si trovava a New York il giorno dell’attentato alle Torri Gemelle e ha parlato dei corpi ridotti in cenere e dei congiunti dei deceduti a caccia di qualche reperto, oggetto o parte del corpo: New York è una città particolare, polo di attrazione e crogiuolo di tante nazionalità luogo tipico dove si rivela l’immagine del grande sogno americano, delle varie opere d’arte presenti nelle strade e nei musei, luogo cosmopolita per eccellenza, eppure espressione della spesso disumana mentalità americana (vedi guerra del Vietnam fino alla recente guerra contro l’Iraq).

C’è da chiedersi, quindi, se la poesia possa fare qualcosa per fermare la guerra nel pianeta, troppe volte innescata dal perverso modello americano e combattuta con readings e da figure emblematiche ed esemplari come quella di Jack Hyrschmann, poeta comunista e antiglobal, che ho avuto la fortuna d’intervistare in uno dei readings di Poetry Wave: in quell’occasione, tra l’altro, il poeta americano disse:-“Gli aerei non sono caduti dal cielo” e questa storica frase, piena di senso profondo, fu censurata sul mio pezzo su “Il Mattino” quotidiano al quale collaboro, ovviamente perché è una frase scomoda e può essere fraintesa facilmente.

Tornando all’esame del numero 22 di Gradiva di cui occupiamo in questa sede, riallacciandoci al discorso suddetto, sembra calzante ed opportuno citare la poesia di Giovanna Frene, poetessa e critica veneta emergente, molto giovane, inserita tra le voci poetiche di questa rivista: riportiamo la poesia di Giovanna, che è entrata da poco nella redazione di Poetry Wave, appunto sull’attentato dell’undici settembre intitolata Castore e Polluce, in prospettiva aerea:-“ L’ultima fioritura del corpo sarà eterea/ Il semprenero sempreverde sbuca e fiorendo fiorisce/ e si addice alla sua sorte che il virgulto adduca la sua, morte.// Ma qui quale pietra serba il nome e come nel suo progressivo/ inceneritosi decedere fissare nell’aria la perenne memoria/ tra astri alternativamente semprevivi sempremorti?// La visione veduta offusca la ragione e ovunque semina/ cecità: per i due occhi spenti insieme, per i due volti gemelli schiantati/ non esiste ulteriore fioritura di mura neppure nel vento/ la prima semina fiori in orbite fiorì il lampo./ / Se il seme non muore non può nascere la pianta/ (se noi non moriamo non possiamo essere seppelliti)/ senza la cassa-bacello nessun tempo/ di attesa legherebbe i vivi e i morti/ perchè cresca la pianta/ che non muore/ il tempo della sospensione deve essere ogni volta seminato…/ Poesia struggente quella di Giovanna Frene che scava nel mito e ripropone immagini vegetali in metafore: ma potrà, domanda banale, la parola poetica e i vari incontri, readings o altro sensibilizzare le coscienze, anche a livello politico?

Il numero 22 di Gradiva è così scandito:-“Italian Poetry”: Nelo Risi, madrigale (autografo) con scritto a fronte autografo di Nelo Risi, Lino Angioli, Tiziana Antonilli, Ferruccio Brugnaro, Giusy Buscati, Stefania Del Bene, Arnold de Vos, Vico Faggi, Aldo Ferrarsi, Giovanna Frene, Rosa Maria Grifone, Alfonso Malinconico, Francesco Margani, Ruggero Marino, Pierina Marmo, Raffaele Piazza, Valeria Rossella, Antonio Sagredo. Segue Essays & Notes: Giuseppe Panella (Pier Paolo Pisolini: dal cinema di poesia ai film sul mito, Gianna Pinotti: Giano bifronte come anti-icona dell’essere in Abbandonato dall’Angelo di Piero Bigongiari, Fabrizio Vagni: Una memoria d’ombra: ricordo di mio padre (con cinque inediti di Francesco Vagni). Traslations Giorgio Caproni/ tr. By Ned Condini, Lingua morta non dice di Milo De Angelis), per Wanda Marasco (con quattro testi dell’autrice), Poesie e Poetiche: Dante Maffia (con alcuni inediti dell’autore) Italian Poets in/of America: Vincenzo Crollo, Walter Nobile, Loretta Spina Casalaina. Fogli d’erba (a cura di Alfredo De Palchi: Sara Tardino con testi dell’autrice. L’intervista a cura di Renzo Ricchi ad Alda Merini:- Riviews: Paola Bianco/ Annalisa Saccà, Luigi Fontanella/ Enzo Rega, Franco Buffoni/ Enzo Rega, Alberto Maria Morioni/ Francesco D’Episcopo, Benito Salone/ Vincenzo D’Alessio. Rassegna di Poesia (a cura di Luigi Fontanella e Plinio Perilli) Contributors.

Numero ricco dunque di contributi e d’importanti presenze del mondo della poesia e della critica, una linea sicura per la qualità di tutti i testi ospitati, alcuni dei quali, come quelli di Caproni, tradotti in inglese: altra qualità da annoverare in questa rivista è quella della chiarezza nella saggistica, che è specchio di trasparenza per il lettore e caratteristica sempre corretta per il lettore anche non poeta e critico.
 

19 luglio 2003 
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Immagine:
Antonio Belém, Phorbéa, Napoli 1997


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