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Poetry Wave

Recensioni e note critiche
 

Ugo M. Olivieri (a cura di): Le immagini della critica
di Antonio Spagnuolo

Ugo M. Olivieri (a cura di), Le immagini della critica
Ed. Bollati Boringhieri, 2003, pagg. 394, € 30,00

L’opera d’arte, il “testo”, è opera di elaborazione, faticosa se non addirittura ossessiva, simile al magma che coinvolge l’intero destino dello scrittore, posseduta da una motilità inesauribile e cangiante, che per inseguirla occorre la trasmigrazione della personalità entro le ipertrofie progettuali.

In una cultura come la nostra, sempre più avvilita dai mass media e disgregata dalle inconcludenze del pubblico, i canoni o le libertà, gli scarti o gli ingombri della scrittura, vengono perseguiti come tracimazioni di un problema, che non è soltanto culturale o letterario, ma sociale, o politico, o giudiziario, segno forte ed evidente della crisi strutturale del secolo.

A far chiarezza si propone il ricco volume curato da Ugo M. Olivieri, della Università Federico II di Napoli, il quale ha raccolto, con grande maestria ed equilibrato discernimento, gli interventi del “ciclo di incontri sulla teoria letteraria”, svoltosi nella sua città dall’aprile del 2000 all’aprile del 2001.

“Le undici conversazioni – egli sottolinea – sono state pensate come descrizione di uno stato della disciplina, ma ancge come prefigurazione di una svolta della teoria. In tal senso se da un lato rappresentano il bilancio di una stagione teorica, dall’altro costituiscono una sorta di ricognizione delle nuove frontiere di una teoria del testo letterario in un momento di crisi – forse benefica per la critica – di strumenti e di eredità metodologiche.”  

La lettura attenta e ripetuta di queste conversazioni produce una pienezza euforica capace di coinvolgere sino alla testimonianza vissuta della elaborazione critica. 

Nella impossibilità qui di esaminare – come si dovrebbe – ogni singolo capitolo, mi limiterò a segnalare “Psicoanalisi e testo letterario: la passione della lettura” di Francesco Conrotto, rivolto al significato psicoanalitico della letteratura e della produzione del testo letterario , nelle complesse dinamiche affettive che legano  inesorabilmente lo scrittore e il suo pubblico, determinando la creazione di un campo relazionale nel quale le dimensioni dello spazio e del tempo sono abolite.

“Autoricognizione 2000” di Mario Lavagetto, nel quale si riconferma il pensiero di Freud, che per dicotimia accetta e sviluppa le contrapposizioni/creazioni di sogno/sintomo, lapsus/motto di spirito, sogno ad occhi aperti/opera d’arte, dicibile/indicibile, accettando con particolare chiarezza  il  messaggio illuminante di Calvino : “L’inconscio dice la sua ad ogni modo, si può star certi”.

“Memoria letteraria e critica tematica” di Harald Weinrich. Panoramica esaustiva delle teorie letterarie più importanti, nella considerazione della triade: “l’autore, l’opera, il lettore”, evidenziando il nucleo della teoria di ricezione, per la quale al centro non c’è più il rapporto tra autore ed opera, né l’opera considerata in se stessa, ma il rapporto tra l’opera ed il lettore. “Anche le forme letterarie più raffinate – egli scrive – non si fissano nella memoria senza la base materiale….”

“Polisemia e teoria dello stile” di Giovanni Bottiroli, per il quale “Il linguaggio non crea il mondo, come lo creerebbe dal nulla una divinità, però lo fa essere. Quando parliamo di realtà non intendiamo qualcosa che è provvisto di un nome. La realtà che sfugge o si sottrae  alla nminazione è il reale. Il linguaggio esercita la sua funzione demiurgica e articolatoria in diversi modi, e questi modi sono stili. L’essere è modo”.

Ogni pagina di questo volume ha un suo particolare pregio, da “Il modello enunciativo” di Paolo Fabbri, a “Ideologie dello stile e scrittura laica” di Emma Giammattei, da “Il critico e l’interpretazione” di Romano Luperini a “La pietas della critica e i confini del letterario” di Giulio Ferroni, da “Esiste un canone del postmoderno?” di Terry Eagleton a “Etica del corpo: la cultura e il corpo” di Lennard J. Davis.

Opera che si riversa nel “dire” luogo e filosofia della scrittura, rassegna che diventa “ricerca” di lavori in corso nel testo e per il testo , al di là della “piazza” e nel sussulto di sfumature.


29 aprile 2003 Indice generale
Immagine:
Antonio Belém, Phorbéa, Napoli 1997


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