1.
Voi non sapete che cos'è l'amore
2.
Abbi cura
3.
Artaud
4.
Cacciatore
5.
Cosa ha detto il dottore
6.
Una pacchia
7.
Le pietre azzurre
8.
Ultimo frammento
1.
Voi non
lo sapete che cos'è l'amore
Voi non
lo sapete che cos'è l'amore ha detto Bukowski
Io ho 51
anni guardatemi
sono innamorato
di questa pollastrella sono cotto ma anche lei si è fissata
e insomma
va bene così è così che deve andare
gli entro
nel sangue e non ce la fanno a sbattermi fuori
Le provano
tutte per liberarsi di me
però
alla fine tornano tutte indietro
Sono tornate
tutte fuorché quella che avevo piantato
Ci ho pianto
per quella
però
in quei giorni piangevo facile
Non datemi
da bere roba forte
se no divento
cattivo
Posso starmene
qui a bere birra
con voi
hippies tutta la notte
potrei
berne dieci litri di questa birra
e niente
come fosse acqua
Ma se tocchiamo
la roba forte
mi metto
a buttar la gente fuori dalle finestre
butto fuori
tutti dalla finestra I'ho già fatto
Ma voi
non lo sapete che cos'è l'amore
Non lo
sapete perché
non siete
mai stati innamorati è chiaro
lo me la
faccio con questa pollastrella lei è carina
Mi chiama
Bukowski
Bukowski
dice con questa vocina
e io dico
Che c'è
Ma voi
non lo sapete che cos'è l'amore
ve lo dico
io che cos'è
ma voi
non mi ascoltate
Non ce
n'è uno di voi in questa stanza
che potrebbe
riconoscere l'amore neanche se si alzasse
e ve lo
mettesse nel culo
L'ho sempre
pensato che le letture di poesia cignificano svendersi
Guardatemi
ho 51 anni e sono stato in giro
lo so che
è svendersi
ma mi dico
Bukowski
meglio
svendersi che morire di fame -
Insomma
eccovi qui e tutto va storto
Quel tizio
come si chiama Galway Kinnell
ho visto
la foto in una rivista
Ha un bel
muso
ma è
un professore
Cristo
figuratevi
È
anche vero che pure voi siete professori
ed ecco
che sto già insultandovi
No non
ne ho sentito parlare
non ho
sentito nemmeno lui
Sono tutti
termiti
Sarà
il mio ego ma non leggo più molto
ma certa
gente che costruisce
reputazioni
su cinque o sei libri
termiti
Bukowski
dice lei
Perché
ascolti musica classica tutto il giorno
Non vi
pare di sentirla mentre lo dice
Bukowski
perché ascolti musica classica tutto il giorno
E sorprendente
vero
Non l'avreste
mai detto che un brutto bastardo come me
potesse
ascoltare musica classica tutto il giorno
Brahms
Rachmaninoff Bartok Telemann
Merda quassù
non potrei scrivere
C'è
troppo silenzio troppi alberi
Mi piace
la città quello è il posto per me
metto su
la mia musica classica ogni mattina
e mi siedo
davanti alla macchina da scrivere
accendo
un sigaro e fumo così guardate
e dico
Bukowski sei un uomo fortunato
Bukowski
l'hai sfangata
e sei un
uomo fortunato
e il fumo
azzurro galleggia sopra il tavolo
e io guardo
fuori dalla finestra su Delongpre Avenue
e vedo
la gente che va su e giù per il marciapiede
e tiro
dal sigaro così
e poi appoggio
il sigaro sul portacenere così
e faccio
un respiro profondo
e attacco
a scrivere
Bukowski
questa sì che è vita dico
va bene
esser poveri va bene avere le emorroidi
va bene
essere innamorati
Ma voi
non lo sapete che roba è
Voi non
lo sapete che cosa vuoi dire essere innamorati
Se la poteste
vedere capireste quello che voglio dire
Lei era
convinta che venissi quassù per scopareProprio così
Mi ha detto
che lo sapeva
Merda ho
51 anni e lei ne ha 25
e siamo
innamorati e lei è gelosa
Gesù
è bellissimo
ha detto
che mi strappava gli occhi se venivo quassù a scopare
Ecco, questo
sì che è amore
Ma che
cosa ne sapete voi
Lasciate
che vi dica una cosa
ho incontrato
uomini in galera che avevano più stile
della gente
che bazzica i college
e va alle
letture di poesia
Sono delle
sanguisughe che vengono a vedere
se i calzini
del poeta sono sporchi
o se gli
puzzano le ascelle
Credetemi
io non li deluderò quelli lì
Ma voglio
che vi ricordiate questo
c'è
solo un poeta in questa stanza stasera
solo un
poeta in questa città stasera
forse solo
un poeta vero in questa nazione stasera
e quello
sono io
Che ne
sapete voi della vita
Che ne
sapete voi di qualsiasi cosa
Chi fra
voi l'hanno mai licenziato da un lavoro
oppure
ha mai picchiato la sua donna
oppure
è stato mai picchiato dalla sua donna
Io sono
stato licenziato cinque volte dalla Sears and Roebuck
Mi licenziavano
e poi mi riassumevano di nuovo
facevo
il magazziniere da loro a 35 anni
e poi mi
hanno sbattuto dentro perché rubavo dolci
So cosa
cignifica ci sono stato
Ora ho
51 anni e sono innamorato
Questa
pollastrella lei mi dice
Bukowski
e io dico
Che c'è e lei dice
Penso che
sei un sacco di merda
e io dico
baby tu sì che mi capisci
E l'unica
al mondo
uomo o
donna
che me
lo può dire
Ma voi
non lo sapete che cos'è l'amore
Tutte quante
sono tornate da me alla fine
ognuna
di loro è tornata
fuorché
quella di cui vi ho detto
quella
che avevo piantato
Siamo stati
insieme sette anni
Bevevamo
un sacco
Vedo un
paio di dattilografi in questa stanza ma
non vedo
poeti
Non mi
sorprende
Bisogna
essere stati innamorati per scrivere poesie
e voi non
lo sapete che cos'è essere innamorati
ecco il
vostro guaio
Datemi
un po' di quella roba
Così
va bene niente ghiaccio bene
È
buono è proprio lui
Allora
cominciamo questa buffonata
So cosa
ho detto ma me ne faccio uno solo
Sa di buono
Okay dunque
facciamola finita
dopo però
nessuno stia vicino
a una finestra
aperta
Traduz.
di Riccardo Duranti e Francesco Durante
2.
Abbi cura
Dalla
finestra
la vedo chinarsi sulle rose
reggendole
vicino al fiore per non
pungersi
le dita. Con l'altra mano taglia, si ferma e
poi taglia
ancora, più sola al mondo
di quanto
mi sia mai reso conto. Non alzerà
lo sguardo,
non subito. È sola
con le
rose e con qualcosa che riesco solo a pensare, ma non
a dire.
So bene come si chiamano quei cespugli
regalatici
per le nostre recenti nozze: Ama, Onora e Abbi Cura...
è
quest'ultima rosa che lei all'improvviso mi porge, dopo
essere
entrata in casa tra uno sguardo e l'altro. Affondo
il naso
in essa, ne aspiro la dolcezza, la lascio indugiare—profumo
di promessa,
di tesoro. Le reggo il polso per avvicinarla ancora,
i suoi
occhi verdi come muschio di fiume. E poi la chiamo, contro
quel che
avverrà: moglie, finché posso, finché il
mio
fiato, un petalo
affannato
dietro l'altro, riesce ancora a raggiungerla.
Traduz.
di Riccardo Duranti
3. Artaud
Tra
i geroglifici,
le maschere, le poesie incompiute,
si svolge
lo spettacolo: Antonin et son double.
Ecco che
entrano in azione, evocano i vecchi demoni.
Gli incantesimi,
eccetera. Quello alto, dall'aspetto butterato
alla scrivania,
quello con la sigaretta e
praticamente
senza denti, è incline
alla sfacciataggine,
a un certo eccesso
nel discorso,
nei gesti. L'altro è prudente,
aspetta
circospetto l'opportunità migliore, addirittura si cancella. Ma
in certi
momenti fa ancora aperte, impazienti allusioni
alla sua
esistenza per necessità arrogante.
Antonin,
è proprio vero, non ci sono più capolavori.
Ma le tue
mani tremavano quando l'hai detto
e dietro
ogni sipario c'è sempre, tu
lo sapevi
bene, un fruscio.
Traduz.
di Riccardo Duranti
4. Cacciatore
Mezzo
addormentato
al colmo di questo paesaggio desolato,
circondato
da picchi
mi accuccio
dietro un mucchio di pietre e sogno
di abbracciare
la babysitter.
A un palmo
dal mio viso
i suoi
tranquilli occhi di ragazza mi guardano
da un paio
di fiori selvatici
superstiti.
In quegli occhi c'è una domanda
cui non
so rispondere. Chi può giudicare queste cose?
Ma giù,
sotto i mutandoni di lana,
mi si rimescola
il sangue.
D'improvviso
le sue mani si levano allarmate—
le anatre
volano via dall'isola nel fiume,
alzandosi
su questa forra.
Tolgo la
sicura. Il corpo si raccoglie, si dispone al lavoro.
Devi credere
nelle dita.
Devi credere
nei nervi.
Devi credere
in QUESTO.
Traduz.
di Riccardo Duranti
5. Cosa ha detto il dottore
Ha
detto
che la situazione non è buona
ha detto
che anzi è brutta, molto brutta
ha detto
ne ho contati trentadue su un solo polmone prima
di smettere
di contarli
allora
io ho detto meno male non vorrei sapere
quanti
altri ce ne stanno oltre a quelli
e lui ha
detto lei è religioso s'inginocchia
nelle radure
del bosco si lascia andare a invocare aiuto
quando
arriva a una cascata
con gli
spruzzi che le colpiscono il viso e le braccia
si ferma
a chiedere comprensione in momenti del genere
e io ho
detto non ancora ma intendo cominciare a farlo subito
lui ha
detto mi dispiace veramente ha detto
vorrei
tanto darle notizie di tutto un altro genere
e io ho
detto Amen e lui ha detto qualche altra cosa
che non
ho capito e non sapendo cos'altro fare
siccome
non volevo che lui dovesse ripeterla
e io digerire
pure quella
me lo sono
guardato
per un
pot e lui ha guardato me e a quel punto
sono saltato
su e ho stretto la mano di quest'uomo che mi aveva appena dato
qualcosa
che nessuno al mondo mi ha mai dato prima
mi sa che
l'ho pure ringraziato tanta è la forza dell'abitudine
Traduz.
di Riccardo Duranti
6. Una pacchia
Non c'è
altra parola. Perché proprio quello è stata. Una pacchia.
Una pacchia,
questi ultimi dieci anni.
Vivo, sobrio,
ha lavorato, ha amato,
riamato,
una brava donna. Undici anni fa
gli avevano
detto che aveva solo sei mesi da vivere
se continuava
così. E non poteva che
peggiorare.
Così cambiò vita,
in qualche
modo. Smise di bere! E per il resto?
Dopo, fu
tutta una pacchia, ogni minuto,
fino a
quando e anche quando gli dissero che,
beh, c'era
qualcosa che non andava e qualcosa
che gli
cresceva dentro la testa. "Non piangete per me",
disse ai
suoi amici. "Sono un uomo fortunato.
Ho campato
dieci anni di più di quanto io o chiunque altro
si aspettasse.
Una vera pacchia. Non ve lo scordate".
Traduz.
di Riccardo Duranti
7. Le pietre azzurre
Se chiamo
azzurre le pietre è
perché,
credetemi, azzurre è la parola giusta.
FLAUBERT
Stai scrivendo
una scena d'amore
tra Emma
Bovary e Rodolphe Boulanger,
ma l'amore
non c'entra per niente.
Stai
scrivendo
di desiderio sessuale,
quella
voglia di una persona di possederne un'altra
e il cui
fine ultimo è la penetrazione.
L'amore
non c'entra per niente.
Scrivi
e riscrivi quella scena
finché
non ti ecciti,
ti masturbi
in un fazzoletto.
E ancora
non ti alzi dallo scrittoio
per ore.
Continui a scrivere quella scena,
scrivi
di fame, di cieca energia—
è
la vera natura del sesso—
un
abbandonarsi
con ardore alla sequenza
e alla
fine la più completa rovina
se si perde
il controllo. E cos'è,
cos'è
il sesso, se lo si controlla?
Quella sera
cammini sulla spiaggia
con il
tuo amico chiacchierone, Ed Goncourt.
Gli dici
che in questi giorni
quando
scrivi scene d'amore puoi venire
senza muoverti
dallo scrittoio.
«L'amore
non c'entra per niente», dici.
Ti godi
un sigaro e una bella veduta di Jersey.
La marea
si ritira tra la ghiaia,
e niente
al mondo può fermarla.
Le pietre
lisce che hai raccolto e che esamini
al chiarore
della luna sono state rese azzurre
dal mare.
La mattina dopo, quando le tiri fuori
dalla tasca
dei pantaloni, sono ancora azzurre.
Traduz.
di Riccardo Duranti
8. Ultimo frammento
E
hai ottenuto
quello che volevi
da questa
vita, nonostante tutto?
Sì.
E cos'è
che volevi?
Sentirmi
chiamare amato,
sentirmi
amato sulla terra.
Traduz.
di Riccardo Duranti
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