1.
Parole
2.
A casa
3.
Impromptu
4.
Ma dove
5.
Gente incontrata
6.
Venite
7.
Sorbi
8.
Ultima primavera
9.
Aprèslude
1.
Parole
Solo:
tu, con le parole,
e questa
è veramente solitudine,
non trombe
né archi trionfali
sono in
quest'essere.
Guardi loro
nell'anima
cercando
il primo viso, il viso primigenio,
anni su
anni - schiantati
sí
di fatica, ma non troverai.
E di là
s'accendono i lumi
in un dolce
rifugio umano,
piana,
da labbra umide, di rosa,
come una
perla cade la parola.
Solo i tuoi
armi ingialliscono
in un diverso
significato,
fino nei
sogni: sillabe
ma tu
tacitamente
passi.
Traduzione
di Ferruccio Masini
2.
A casa
Quando
passi da solo la notte,
e hai un
po' bevuto, ma non sei ubriaco,
in mezzo
a neve, polverio e faville,
Dio sa
da dove, prendi la via di casa,
la casa
dove ci si stende e si fissa
il vuoto,
ma riempirci, naturalmente, si potrebbe
di
reminiscenze,
chiacchiere, omelie di parole,
con cui
si pavoneggia il tempo come presente,
eppure dietro
e davanti ad esso sono l'avo
e i
pronipoti,
avvicendantisi e divisi:
pensi tu
che non sia la secolare illusione
ad indugiare
in te sguardo ed immagine?
Traduzione
di Ferruccio Masini
3.
Impromptu
Alla
radio
uno cantava:
«
Nella via dei Tordi a Rüdesheim » -
ero tramortito:
Tordi,
ma questo è proprio un giorno di primavera,
chissà
cosa pendeva sui muri,
zampillava,
cinguettava, forse era un verdechiaro -
nel cuore
un balzo in alto, non già il vecchio cuore di oggi,
ma quello
giovane ancora, verso un giorno di passeggiata,
inebbriato
e stanco.
Anche chi
mai bevve vino,
qui
trovò
cose d'oro al suo palato
si
batté
la polvere dal vestito,
poi su
un campo
col tascapane
sotto la testa,
l'uno e
l'altra non avevano nulla dentro,
se non
qualcosa per le evenienze
dell'indomani.
Un paio
di scarpe. Un figlio delle muse.
Allora
era Liliencron il mio dio,
gli scrissi
una cartolina illustrata.
Traduzione
di Ferruccio Masini
4.
Ma dove
Se
ancora
tu avessi vaghezza
(ma quando,
ma dove),
se ancor
t'incatenano i baci
(amour
- bel oiseau),
se ancora
con fruscio d'ali
sopra le
Ande ti libri
trasmutandoti
in due mari
senza saper
chi tu sia,
se ancora
hanno voce gli strazi,
lacrime
per bel oiseau
ti precipitano
e frantumano -
ma quando
- ma dove? -
Traduzione
di Ferruccio Masini
5.
Gente incontrata
Esseri
umani ho incontrato che,
quando
si chiedeva loro il nome,
timidamente
- come se non potessero pretendere
di possedere
anche soltanto un modo di chiamarsi -
«
signorina Christian » rispondevano e poi:
«
come il nome », e ti volevano
agevolare la comprensione
nessun
nome difficile come « Popiol » o
« Babendererde »
«
come il nome » - prego, non incomodi
la sua facoltà mnemonica!
Esseri umani
ho incontrato che
coi genitori
e quattro fratelli in una stanza
crebbero,
di notte, con le dita nelle orecchie,
studiavano
al focolare,
si fecero
strada, di fuori belle e ladylike
come contesse -
di dentro
miti e operose come Nausicaa,
avevano
la fronte pura degli angeli.
Mi sono
spesso domandato e non ho trovato risposta,
da dove
venga la dolcezza e il bene,
nemmeno
oggi lo sa e ora devo andare.
Traduzione
di Ferruccio Masini
6.
Venite
Venite,
parliamo tra noi
chi parla
non è morto,
già
tanto lingueggiano fiamme
intorno
alla nostra miseria.
Venite,
diciamo: gli azzurri,
venite,
diciamo: il rosso,
si ascolta,
si tende l'orecchio, si guarda,
chi parla
non è morto.
Solo nel
tuo deserto,
nel tuo
raccapriccio di sirti,
tu il
piú
solo, non petto,
non dialogo,
non donna,
e già
cosí presso agli scogli
sai la
tua fragile barca -
venite,
disserrate le labbra,
chi parla
non è morto.
Traduzione
di Ferruccio Masini
7.
Sorbi
Sorbi -
ancora non rossi del tutto
con quel
tono che hanno divenendo
livido
alone, sorbe, autunno e morte.
Sorbi -
un poco pallidi ancora,
ma guardali
già stretti in un fascio
annunciar
semiseri le ore del commiato:
forse mai
piú, forse è l'ultima volta.
Sorbi -
quest'anno e questi altri anni ancora
prima in
pallidi toni e poi in rossi
si tingono,
si colmano, maturano, s'offrono a Dio -
ma dove
ti colmasti e ti tingesti e maturasti tu -?
Traduzione
di Ferruccio Masini
8.
Ultima primavera
Prendi
in te le forsizie nel profondo
e quando
viene, anche il sambuco al sangue
rimescola,
alla tua gioia e miseria,
al cupo
fondo cui sei destinato.
Lente giornate.
Tutto superato.
E non chiedi
se è fine o se principio,
cosí
forse le ore porteranno
te ancora
fino a giugno con le rose.
Traduzione
di Ferruccio Masini
9.
Aprèslude
Devi saperti
immergere, devi imparare,
un giorno
è gioia e un altro giorno obbrobrio,
non desistere,
andartene non puoi
quando
è mancata all'ora la sua luce.
Durare,
aspettare, ora giú a fondo,
ora sommerso
ed ora ammutolito,
strana
legge, non sono faville,
non soltanto
- guardati attorno:
la natura
vuoi fare le sue ciliegie,
anche con
pochi bocci in aprile
le sue
merci di frutta le conserva
tacitamente
fino agli anni buoni.
Nessuno
sa dove si nutron le gemme,
nessuno
sa se mai la corolla fiorisca -
durare,
aspettare, concedersi,
oscurarsi,
invecchiare, aprèslude.
Traduzione
di Ferruccio Masini