…forse
che ti spaura nell’affanno,
contro degli astri fuggitivi
e impuri,
quell’ordinata tua recitazione,
e mansueta
e docile
negli atti, purché non
veda
tradito il suo candore…
Senti le note chiare ne la tepida
versione
d’una fanciulla, al vortice dannata.
O cari nembi alle verande!
Agli sparuti copioni del
granito,
e benvenuti al nuovo smarrimento,
freddo il tuo lungo abbandono,
e palpito de la camelia stinta,
non por tempo agli eventi
alle più ricche vigne…porgi
il pensiero
pur qualche volta invano
di preghiera.
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