VICO ACITILLO 124 - POETRY WAVE
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Direttore: Emilio Piccolo



Sans passion il n'y a pas d'art

Calamus
Poesie dei giorni pari
 
18 aprile 2000



Emilio Piccolo
One of my turns

 
sorella nel dolore, ho provato a lasciarti
sono un buon esempio dell’esistenza di una cosa chiamata anima
e non ho diritto ad arrabbiarmi se il mondo può fare a meno
di ciò che scrivo
ma ogni mattina mi sveglio che ho ancora bisogno del sonno
e sono la forma del tuo sguardo come se non fossi stato mai
il tuo amante
potrei dirti di nuovo oh amore mio ma ciò non basta
a farmi dimenticare che aprile è il più crudele dei mesi
e che so tutto o quasi sulle passioni e sullo stato di salute dei miei denti

sorella nel dolore, io passo senza toccare
io passo senza guardare ma ora ho paura che il mio pianto l’ho sprecato
senza mai piangerlo e sono parassita di un piccolo paradiso
in cui non posso più chiedere né amore né odio
qualche stolto potrebbe tentare di capirci qualcosa
ma mi viene in mente che sono un estraneo
e il mio letto ha smesso di essere caldo
anche il cuore ora è freddo
e la luna è solo un corpo celeste su cui non vale più la pena
fare letteratura

sorella nel dolore, tutto ciò accade
nell’indifferenza del tempo e della carne
e io sono atterrito di nascere di nuovo
e di condividere la tua bellezza per soffrirne una volta in più
ma ti ho sentito sfiorarmi il viso con la mano
e so che la tua carezza è la ragione per cui scrivo
il prezzo di un dolore perfetto come lo sguardo che mi hai negato

sorella nel dolore
amata mia
amore che vivi da qualche parte dietro ai nomi che ho per te
amore che io ti oda
amore che ti respiri
amore che io sappia cosa c’è nei tuoi ricordi
amore in quest’ordine di cose in cui noi siamo gli infelici
amore per uno di questi giorni che seduto al mio scrittoio non ho più preghiere da farti
amore che sei qui per essere distrutta
amore che non hai saputo cosa fartene della mia poesia
amore che non sai dove guardare
amore che non sai cosa pensare
amore che lavori sul mio spirito e sui miei nervi
amore oppressa dalla bellezza ma per me avresti fatto un’eccezione
amore regina senza sudditi
amore questo è il nostro regno
amore questo è il nostro dolore

ma io ho provato a lasciarti
non vedevo l’ora di scoprire cosa fosse la mia vita senza te
né temuto il morso della carne e la fragilità del mio cuore
poi ho scoperto che ho fame di te e la mia anima non sopporta fardelli
ma era tardi anche per disperarsi
così ho preferito credere che mi disprezzavi
io né jekill né hide
io apostata io pietra di luna io pronto per l’ora dei cocktail
io in mezzo alla gente e da solo nel cesso
io che ho sentito pulsare una vena nel collo e ho creduto fosse la tua
io da te strappato
mia sorella
mia lettrice
mia disperata inutile nemica
io come posso ricordare la tua gentilezza
io come posso dimenticare che niente conta
io ho fame dei tuoi seni e del tuo cuore
io appiccicato ad un dolore che non se ne vuole andare
io che mi aggrappo ad un libro e non so cosa farmene dei libri
io che il tempo è fermo e nel tempo sono fermo
io che maledico un sette di ottobre e la mia ira
io che la strozzata tenerezza mi consuma
io che nel petto ho male di te e vorrei prostrarmi ai tuoi piedi
mia sorella nel dolore
mia amata che te ne vai come se non fossi mai esistito
amore mio senza di te
anche la primavera è un sentimento
di cui posso fare a meno


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