sorella
nel dolore, ho provato a lasciarti
sono un
buon esempio dell’esistenza di una cosa chiamata anima
e non ho
diritto ad arrabbiarmi se il mondo può fare a meno
di ciò
che scrivo
ma ogni
mattina mi sveglio che ho ancora bisogno del sonno
e sono
la forma del tuo sguardo come se non fossi stato mai
il tuo
amante
potrei
dirti di nuovo oh amore mio ma ciò non basta
a farmi
dimenticare che aprile è il più crudele dei mesi
e che so
tutto o quasi sulle passioni e sullo stato di salute dei miei denti
sorella
nel dolore, io passo senza toccare
io passo
senza guardare ma ora ho paura che il mio pianto l’ho sprecato
senza mai
piangerlo e sono parassita di un piccolo paradiso
in cui
non posso più chiedere né amore né odio
qualche
stolto potrebbe tentare di capirci qualcosa
ma mi viene
in mente che sono un estraneo
e il mio
letto ha smesso di essere caldo
anche il
cuore ora è freddo
e la luna
è solo un corpo celeste su cui non vale più la pena
fare
letteratura
sorella
nel dolore, tutto ciò accade
nell’indifferenza
del tempo e della carne
e io sono
atterrito di nascere di nuovo
e di
condividere
la tua bellezza per soffrirne una volta in più
ma ti ho
sentito sfiorarmi il viso con la mano
e so che
la tua carezza è la ragione per cui scrivo
il prezzo
di un dolore perfetto come lo sguardo che mi hai negato
sorella
nel dolore
amata mia
amore che
vivi da qualche parte dietro ai nomi che ho per te
amore che
io ti oda
amore che
ti respiri
amore che
io sappia cosa c’è nei tuoi ricordi
amore in
quest’ordine di cose in cui noi siamo gli infelici
amore per
uno di questi giorni che seduto al mio scrittoio non ho più
preghiere
da farti
amore che
sei qui per essere distrutta
amore che
non hai saputo cosa fartene della mia poesia
amore che
non sai dove guardare
amore che
non sai cosa pensare
amore che
lavori sul mio spirito e sui miei nervi
amore
oppressa
dalla bellezza ma per me avresti fatto un’eccezione
amore regina
senza sudditi
amore questo
è il nostro regno
amore questo
è il nostro dolore
ma io ho
provato a lasciarti
non vedevo
l’ora di scoprire cosa fosse la mia vita senza te
né
temuto il morso della carne e la fragilità del mio cuore
poi ho
scoperto che ho fame di te e la mia anima non sopporta fardelli
ma era
tardi anche per disperarsi
così
ho preferito credere che mi disprezzavi
io né
jekill né hide
io apostata
io pietra di luna io pronto per l’ora dei cocktail
io in mezzo
alla gente e da solo nel cesso
io che
ho sentito pulsare una vena nel collo e ho creduto fosse la tua
io da te
strappato
mia sorella
mia lettrice
mia disperata
inutile nemica
io come
posso ricordare la tua gentilezza
io come
posso dimenticare che niente conta
io ho fame
dei tuoi seni e del tuo cuore
io
appiccicato
ad un dolore che non se ne vuole andare
io che
mi aggrappo ad un libro e non so cosa farmene dei libri
io che
il tempo è fermo e nel tempo sono fermo
io che
maledico un sette di ottobre e la mia ira
io che
la strozzata tenerezza mi consuma
io che
nel petto ho male di te e vorrei prostrarmi ai tuoi piedi
mia sorella
nel dolore
mia amata
che te ne vai come se non fossi mai esistito
amore mio
senza di te
anche la
primavera è un sentimento
di cui
posso fare a meno