l'antipatica
che si dichiara nata sul pisello
ha creato
un demonio perturbatore del pomeriggio.
anche se piove
e nella
stanza s'annidano i piumaggi della cenere
il turbiglione
si agita in se per gioco e per non morire e...
l'accendino
è lustro e levigato!
INTANTO
M. rincorre
le coralline anguinali dove il piccolo sudore si rompe in
rigagnoletti
ed L. gioca nella vestaglia dal lieve sentore di giallo
perché
è infelice di aver perduto le palpebre come potrebbe anche essere
per aver
pianto alle proprie spalle e C. ghigna nel naso e fa il broncio
e frigna
pur sapendo benissimo d'aver passato i trenta e che non va
e allora?
propriamente
non saprei proprio visto che -
quindi,
seguire la lena del come viene se
ancora
è il demonio creato dall'antipatica del pisello
che discute
("ma sai") se doversi rompere la disciplina
come il
rullìo viene di là dove
sospende
il timpano alla campagna in parte che diresti
chissà dove, chissà dove -
perché
pur sempre sappiamo dell'intanto
(ce n'è
sempre uno, chissà bene poi come, ma c'è, anzi si dovrebbe
indagare
perché si esce a parlare dei nemici alle porte o della gatta
guasta
o dell'assolato cataclisma presso i verdi isolotti).
Orbene,
una volta scoperto, attribuiamogli pure la soggettiva origine
scientifica
(così,
tanto, termina l'indagine, com'è di ogni altra cosa cogitata,
ergo
sunt, ma
la summa voluntatum fin dall'uomo di Neanderthal o dove,
diomio,
dove
finché
eccomi qui raccolto
nelle mie mani giunte
e il discreto
abatjour acceso e tuttomiointornoame).
|
|