nei
luoghi
dove abita il cuore
e io, io
sono re assoluto della mia esistenza
basta che
soffra perché sappia di esserci ancora
e anche
se non ho messo in ordine né la verità né la vita
ho ancora
buoni motivi per non svendermi
né
per disperazione né per amore
o paradisi
dei cavalieri erranti del dolore
o lunghe
notti eguali ai lunghi giorni
o sorrisi
di donne cui offrii
questo
mio piccolo cuore pulsante e malato
ma ora,
le mie mascelle sono serrate
e come
un morto assisto alla mia morte
io morto
ancora una volta e ancora una volta qui
pronto
ad amarti daccapo come una belva
carnivoramente
con questa
fame di cose grandi banali utili e inutili
uguale
a tutti i vent'anni che ho buttati via
riassemblato
perché lo spettacolo non abbia fine
manichino
nel Grande Emporio del mondo
pifferaio
e usuraio d’ogni passione
o primavera
che hai interesse per tutte le cose della vita
o aprile
che vivo solo per passare il tempo
o dolori
sulla soglia della follìa
con cui
faccio e disfo la mia poesia
eppure,
questo cuore vuole vivere
eppure,
così come sono sono triste
e non ho
nulla da offrire ad una donna
perché
lo ami o lo odi
eppure,
come un idiota in delirio
non mi
lascio mai in pace
per questo
non ho necessità di distrarmi
ma tu vieni
su vieni mia regina
mia pallida
signora
mia belva
divora
questo mio cuore
prendimi
alla gola
addormentati
sul mio destino