Vivi
come
un dio
da qualche
parte dietro ai nomi
che ho
per te;
il tuo
corpo è fatto di reti
in cui
si è ingarbugliata la mia ombra;
la tua
voce è perfetta e imperfetta
come petali
dell'Oracolo
in una
massa di margherite.
Onori il
tuo dio
con bruma
e valanghe
ma tutto
ciò che ho
è
la tua religione senza promesse
e monumenti
che precipitano
come stelle
su un campo
dove tu
dicevi di non aver mai dormito.
Sagomandoti
le unghie
con la
lama d'un rasoio
e leggendo
l'opera
come un
Libro dei Proverbi
che nessun
uomo scriverà per te,
una membrana
smessa
della voce
che usi
per avvolgere
il tuo silenzio
si lascia
trasportare tra noi due dalla forza di gravità
e qualche
meccanismo
della nostra
vita quotidiana
le imprime
sopra una domanda ordinaria
come il
padrenostro innalzato
su una
moneta laminata.
Già
prima di cominciare a risponderti
so che
non mi starai ad ascoltare.
Siamo insieme
in una stanza,
è
una sera di ottobre,
nessuno
scrive la nostra storia.
Chiunque
ci trattenga qui nel mezzo di una Legge,
lo odo
ora
lo odo
respirare
mentre
decora magnificamente le nostre semplici catene.
Traduzione
di Alessandro Achilli
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