Eri
muto
e dipinto sul muro
scolpito
come una giovenca
che muggisce
agli inganni
del mandriano,
ed ora
ti risvegli fra le urla
di una
pupatta maleodorante
di una
smarrita industria
fra lamenti
e duoli
e scricchiolando
con la testa al trivio
l’osso
rimbalzerà colpendoti
la nuca:
così
nelle prossime gare di elettore
sarà
data vittoria agli impostori,
pigri e
lenti a soccorrere il piacere,
mutati
i capelli,
mutate
le bandiere,
con la
candida chioma di un Omero:
“stiamo
invecchiando amico della patria,
il tempo
vola e non sappiamo nulla
ma fa lo
stesso, ciò che avresti chiesto
un rifiuto
è la burla già disposta
alla ruffiana…”
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