Dove
le
ossa, le ceneri, le ombre?
La cecità
del triste Signore
Orienta
non si sa come gli aboliti
I loro
puliti muscoli, da vacue
Tombe volati.
I corpi intatti
E ben curati
incatena privi
Di soffio
in grandi camere notturne
Dove le
Forme sognano latendo
L'atto.
Nessuno
muta, nessuno dorme.
Non c'è
di disgregato né colore
Né
odore in questa nudià infinita.
Spero per
te per me la guarigione
Integrale
nell'assoluta
Disgregazione
del volto vivo.
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