La
sua
proboscide sonda l’occhio del mostro al sole.
Il Flambeau,
per cui è ambrosia la rugiada salsa
e i nettari
succhiati dalle lacrimae del caimano,
sopravvive
su secrezioni di sauri nel Peni.
Ho veduto
nel Nord Brasile la fritillaria blu
svolgere
la molla a orologio della lingua
e, succhiando
o leccando, saziarsi
delle delizie
evacuate nelle feci.
Il punto
interrogativo (si, c’era anche il punto)
cacato
caldo sul marciapiede davanti a tutti
da un
emaciato
sbronzo di liquore di canna
era ambrosia
non merda per la delibante blu.
Due lezioni
di sopravvivenza perché le parole fini
cerchino
il cibo dove non l’hanno mai cercato,
come
lepidotteri
che si saziano d’uno stronzo
o prosciugano
delicatamente il condotto del mostro.
Traduzione
di Massimo Bacigalupo
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