io non
chiedo di lasciarmi vivere
io voglio
vivere anche con le orecchie tagliate a metà
con i testicoli
rotti e lo sterno rotto
con il
cuore lacerato dal dolore
e i piedi
piagati dal sudore
io poeta
e uomo
che non
ha nulla da fare
né
con i poeti né con gli uomini
io vecchio
e infelice come al tempo della giovinezza
mendicante
di sogni
che ha
amato le donne e la sua miseria
perciò,
basta con questi pettegolezzi
sono stanco
dei corvi che predano i miei occhi
e stanco
che di me si dica
lo ha
consumato
il tempo che invidia chi non invidia
e ci lasci
in pace se non ha pace
basta con
questo sciame di pensieri
da portarsi
addosso senza farsi notare
non
c'è
tristezza non c'è disperazione che non conosca
eppure
ho sognato di cantare mentre camminavo
il sole
mi era amico
e la donna
al mio fianco aveva lombi
in cui
tutti avrebbero trovato sollievo
ma tu amore
dammi da mangiare
ho ancora
da succhiare latte dai tuoi seni
e farti
sentire che hai una pelle
ci sono
cose che non ti ho raccontate ed erano le migliori
ti ho
promesso
di portarti nella terra promessa
che t'avrei
fatto danzare al buio
e applaudito
se con la mano m'indicavi la luna
poi me
ne sono andato per i fatti miei
e ti ho
lasciata sola con rivoluzioni
che
richiedevano
più di un sentimento
ho fatto
crack
e per essere
fedele ai miei sogni
ho smesso
di sognare
anche di
pregare ho fatto a meno
e di amarti
come è giusto amare la donna che ti ama
per il resto,
dicembre non è il mese dei ripensamenti
e la
libertà
è un lusso che ti fotte
ma il mio
cuore è solo un muscolo
e non
possiede
nè tatto né sapienza
non sa
che farsene di odori e di sapori
si limita
a riciclare un sangue che è sempre lo stesso
e a tenere
su questo corpo che non vuole morire
ma io morrò
un'altra
volta
ci sono
dentro
ci sono
tutto
questo
è un cuore
che fa
una cosa alla volta
è
diverso
è
così
e ha molto
da fare adesso
sopravvivere
battere
il tempo
e mettersi
da parte
niente prende
il suo posto
ma io lo
toglierei di lì per lasciarlo su un marciapiede
se mai
qualcuno si chini per portarselo a casa
o sullo
scaffale di un sexy-shop
che apre
solo tra le tre e le sette della sera
lo toglierei
per sapere come si vive
con un
buco che prima era pieno
e andarmene
in giro a gridare
ho un
buco qui lo vedete il mio buco
sì
lo vedete? mentre è già natale
e penso
che marx aveva proprio ragione
la borghesia
non l'ha costruita lui
leggete
Das
Kapital voi donne che giocate a burraco
e poi
raccontatemi
i fatti vostri
vi
ascolterò
come un gesuita nel confessionale
che alza
la sottana e vi dà la benedizione
ma i peccati
ditemi i vostri peccati
e cosa
la sera vi fa muovere le anche
ho bisogno
di un peccato
uno solo
vero
che sia
vero
per
continuare
a vivere
ma io voglio
vivere anche se marx non va più di moda
neanche
nietzsche e qualcun altro che mi sembrava
avesse
capito qualcosa
buoni solo
per scriverci su libri che nessuno legge
vi masturbano
il cervello e voi
dite che
il nuovo millennio ha bisogno di altri uomini
d'accordo,
ho sbagliato
ma ora
voglio essere il primo a entrare nel futuro
voglio
sentirlo sulla mia pelle
respirare
il suo profumo di catrame e deodorante
mangiare
da macdonalds la sera del trentuno
voglio
una vagina da adorare
ma umida
ma profumata
e duttile
quanto basta
per non
tradire nessuna emozione
e se ne
vada dopo che l'ho scopata
non mi
dica né t'amo né sei il migliore
o si ricordi
di me all'ultima cena
e non mi
chiami dal cellulare o dalla terra dei profeti
per dirmi
c'è la luna stasera e si dimentichi
che appena
ieri ha goduto di me
ma tu amore
dammi ancora un motivo per odiare
questa
libertà da fabbrica che mi ubriaca
fa' presto
fa' che la primavera non ci cada addosso
prima che
abbia descritto a mio figlio il più e il meno
ho una
sensibilità storica io
e non riesco
a tollerare chi parla a vanvera della morte
e di
disperazione
e poi vuole vendermi
un cuore
piatto come il cielo sotto cui non sa piangere
ho vissuto
dopo avere letto e letto dopo aver vissuto
così
non sempre mi è chiaro chi è saggio
la mia
saggezza è non averla
il mio
amore è non amare
il mio
odio è non odiare
e poi non
ho molto di cui possa dire
ecco, un
giorno ero così
donna, tu
mi hai fatto poeta
hai succhiato
dai miei testicoli il seme di cui avevo bisogno
hai ingoiato
i miei sogni quasi fossi il tuo sposo
poi hai
fatto della poesia la mia disperazione
e hai provato
stanchezza ma anche ciò era nel conto
che te
ne andassi, dico, a nascondere la tua tristezza
a chi non
ha occhi per vedere
e orecchi
per ascoltare
e cuore
per costruirsi un cuore
ora i nostri
corpi più non godranno
nè
tantomeno i ricordi possono restare a lungo
perchè
le sensazioni se ne vanno come sono venute
e del
penetrare
ed essere penetrati non resta traccia
anche se
ad unirsi non furono soltanto i nostri corpi
chiaro,
non eravamo fatti per stare insieme
e la parola
pragmatismo mi dà fastidio
quando
nacqui mia madre mi partorì nel dolore
capii allora
che si deve essere felici e danzare senza scarpe
ma le stelle
le ho trovate solo nel fondo di un bicchiere
o negli
occhi di una femmina qualche volta
poi mi
sono perso in un mattino che il cielo
pareva
spuntato da un affresco del perugino
e capelli
tagliati corti mi convinsero
che il
tempo può rallentare se vuoi
pensavo
d'aver letto troppo ma ho letto troppo
sentivo
di non avere vissuto abbastanza ma ho vissuto abbastanza
credevo
di non credere più ma ho creduto sempre
bene, ciò
non significa che marx abbia ragione
o che
nietzsche
avesse virtù profetica
ne ho
conosciuti
che non erano da disprezzare
guy giorgio
e qualcun altro che puoi trovare
anche al
supermercato e al cimitero
vuole dire
solo che facciamo tutti la stessa fine
è
finita
non è
finita
qui succede
tutto
qui succede
nulla
qui succede
che prima o poi sarò tutto urlo
e
griderò
alle stelle che non ho più voglia di credere
che siano
gli sputi di dio
poi
andrò
da mia madre per vedere se ancora soffre
terrò
la mano sulla sua bocca e dopo le dirò
ora va,
guarda, poi torna e dimmi del paradiso
e ffanculo
al padre e al fratello
ho una
lista che ci farei una camera a gas
sarò
caattiivo al punto giusto
così
qualcuno capirà che non è facile chiedere perdono
o trovare
chi ti crede che gli angeli non li ha inventati dio
poeta mi
dicono
c'è
del vero in quella ironia e la rabbia
di aver
perduto qualcosa senza averlo mai avuto
non ho
fumato hashish
non ho
bevuto le birre con cui addormento la mia pena
ma vi dico
ugualmente che un giorno tornerò
per vedere
se sono sopravvissuto al mio urlo
perché
io voglio vivere anche con le palle
tranciate
da un cuore di donna
e il cervello
fuso che non conosce il sonno
e cantare
ciò che resta da cantare
e tacere
se arriva l'ora di tacere
quanto al
resto,
non
aspetterò
che il gallo canti prima di tradire un'altra volta