Molti,
subdolamente, mi consigliano
di non pensare ai morti. Mi
vorrebbero
come un tempo, di nuovo, a un
tavolo
verde, con le mie carte da
giocare.
Ed io li guardo in un trasalimento
che non reprimo, stupefatto.
Non
pensare ai morti, non
a te che sento vivo, non
tra i morti cancellati, polvere
che non il giallo d'una vecchia
fotografia rivendica. Io
non pensarti, né piangere
nell'angolo
dove dormivi, non accarezzare
il tuo cuscino, il plaid,
ciò che è rimasto,
il cuoio
della cartella, i libri, l'angelo
sul letto? Molti non conoscono
alcun dolore. - Io muoio,
potrei dir loro ed essi,
io morto, non mi penserebbero.
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