è
un tempo questo che si crepa in fretta
e le strade
sono zeppe dei nostri sentimenti
masticati
e sputati via
così,
mettiamoci l’anima in pace
gli oracoli
esistono per parlare e hanno parlato
ora è
solo una questione di interpretazione
e non
c’è
motivo che una foglia di alloro
sia
più
facile a digerirsi del chewing gum
qualcuno
m’ha detto che in certe dosi
e in certe
occasioni è un allucinogeno
lo è
anche la poesia
ma questo
lo sa solo chi ci bazzica quel tanto
da non
aver paura di overdose
e di essere
contraddetto dai fatti
beninteso,
anch’io ho paura
di incontrare
all’angolo di strada
uno che
dopo venti anni mi viene a dire
che ne
ha fatta di strada e mi trova uguale
a quello
che ero e che sarò
che ne so,
un compagno di liceo
quella
che amavo a diciottanni e se la fece un altro
stefano
che aveva i capelli biondi ed era fico
o anche
arturo che ha passato la vita
sui codici
medioevali
io però
ho letto quasi tutto
e fatto
quasi tutto
potrò
dire che non ho rinunciato a nulla
e ho speso
quello che avevo
e comprato
dolore e felicità in egual misura
ma che ne
sai amore mio che ne sai
che mondo
c’è adesso
ci si abitua
anche alla menzogna
e ci si
brucia il cuore con dolori
di cui
si può fare a meno
ma è
andata così
e io non
ho mai scritto nulla senza firmarlo
né
poesie che non avrebbe potuto farle anche un altro
sono solo
passato da un foglio di carta bianca
alla
disperazione
nera di chi la vita gli cresce nel cervello
come un
tumore da portarsi con sé
anche
sull’altra
faccia della luna
così
siamo rimasti qua
sembravamo
venire da stanze colme di pianto
e abbiamo
pianto come la madre di giotto
con le
braccia alzate e larghe
sul cadavere
che eravamo
poi siamo
andati via
con gli
occhi asciutti che nessuno notava
e la
sensazione
improvvisa
che fossimo
un uomo e una donna da mangiare
schiacciati
sotto il peso delle stelle
che non
abbiamo viste
né
hanno brillato per noi
que
triste!
siamo andati
a fondo
piccoli
come sassi di fiumi
e senza
la dignità che serve
a
rinfacciarsi
una felicità
breve come
questa breve vita
ora il mio
urlo che non grido è al limite del decibel
e qualcosa
in più di un terremoto
in queste
piccole cellule del mio corpo
mi spinge
a cercare nei ricordi
ciò
che nessuna memoria di uomo o dio può conservare
e qui solo
la morte può placare
questa
giovanile follìa spezzata
organizzare
i miei rottami come se fossero grumi da sputare
in faccia
ai passanti di queste strade di natale
lasciando
che sia il vento a restituirceli negli occhi
da dove
il pianto se n’è andato
leggerai
queste parole
in un giorno
di dicembre che le cose saranno quelle di sempre
potrai
dire eri il migliore
anche se
sai che poi non vale nulla un uomo
che una
donna lo ama e se ne va
solo
perché
preferisce la nostalgia
e diventare
bella per dei che non la onorano
quand’è
finita? mi chiedo
io dico
che bisogna mangiare ancora merda
è
la cosa migliore per chi ha voglia
di essere
uomo e avere un cuore
ma non
c’è ancora molto tempo
e ai grandi
magazzini
non vendono
il fai-da-te della felicità
nemmeno
del dolore
ecco: ti
servo su un vassoio le mie ceneri
queste
erano le mie mani
queste
le mie ciglia
questa
la lingua troppo abituata a parlare per tacere
questi
i sogni che abbiamo spedito al mattatoio
queste
le tristezze che non abbiamo saputo vivere
e le angosce
che ci siamo spruzzate nelle inguini
perché
delle nostre inguini altri avessero a godere
nulla io
dimentico e lascerò scritto
che sia
mio figlio a disporre di ciò che ho scritto
ne faccia
ciò che vuole
e del mio
cuore scoppiato non serbi che il tic-tac
non mi
somigli né mi detesti
mi ami,
se può e vuole
e mi odi,
se saprà
ora, sto
dormendo tra i suoi seni
troppo
grandi per me
per questo
piccolo uomo che non ha né coraggio né libertà
vado via
perché non so restare
perché,
è semplice, io sogno
e ogni
storia è programmata per essere cancellata
alla fine
tutto sarà come prima
tu sarai
più vecchia
io
l’impiccato
dei tarots
e a chi
ci interroga sarò prodigo di sventure e di prodigi
tu
un’imperatrice
con la sapienza di chi ha perso
più
di un reame
saremo tristi,
amore mio, tristi
ma non
avremo scuse
e nessuno
ce lo perdonerà
o ci sarà
grato