VICO ACITILLO 124 - POETRY WAVE
Electronic Center of Arts

Direttore: Emilio Piccolo



Sans passion il n'y a pas d'art

Calamus
Poesie dei giorni dispari
13 maggio 2000



Emilio Piccolo
Fragole e sangue

 
L’origine della specie è il fine
della rivoluzione biologica.

scrivo con il disordine dei sogni
scrivo con le mie contraddizioni di poeta errante
scrivo con la luna grande come una padella
scrivo e la rabbia s’accumula nel mio cuore trasparente

scrivo con cento miliardi di parole da conficcare
nel cervello dei sempreeguali tuttieguali
negli occhi degli imbecilli e dei pettegoli
nelle mani dei servi di cristo e di berlicche
nel buco del culo del diavolo e nel tuo ventre
con la vergogna d’essere osceno e tenero
con la cicatrice che non si rimargina
con la merda della vita che sale sulle labbra
con il cuore scuro come la notte in cui non m’addormento

scrivo con la siccità nelle vene
sotto il sole nero dell’impotenza
lungo le strade dove cacano i cani
nei pub che il martedì si recita a soggetto
dietro l’angolo davanti a tutti sempre da solo
con le mie preghiere le mie bestemmie le mie fatiche

scrivo con la iella addosso e le spalle tatuate dal dolore
con la fame d’amore e il furore d’impiccarsi
al baobab dei sogni andati a marcio
col sudore di chi è trafitto dentro e fuori
con questi stracci di memorie e attese da eroe senza mito
con queste mani che sono le mie mani
con queste dita avide di toccare
con queste labbra stanche di mordersi

scrivo con la laringe che trattiene l’urlo
con l’abitudine che mi rende cieco
con la sofferenza che mi fa veggente
con il sarcasmo di chi ha paura
con l’assenza di chi mi ama
con il dolore di chi mi odia
scrivo con la febbre e la follìa il fulmine la fusione
lo scandalo il tempo dritto e il tempo a rovescio
scrivo con le mie donne le mie amate e le mie odiate
le mie compagne le mie vedove le mie puttane
quelle che se ne andarono e quelle che restarono
per succhiarmi un’ora d’amore

scrivo con il disordine dei sogni
scrivo con le mie contraddizioni di poeta errante
scrivo con la luna grande come una padella
scrivo e la rabbia s’accumula nel mio cuore trasparente

scrivo con i miei desideri che sono morsi
e l’insonnia la tempesta la gioia e poi il silenzio
con il volo da falco incazzato
per le stelle le stalle e le strade che non portano da nessuna parte
con l’occhio stralunato e il cazzo messo su dal viagra
lungo i muri del piacere e le porte della stanchezza
e i giuramenti eterni e le bestie celesti
che irrompono nel mio sonno
la carne e il mare e il rumore
con l’appetito che freme e il cuore che chiede cuore
con il calore di questa nudità
con la nudità smisurata del desiderio che si fa sudore
povera ricchezza inerme
come lo sperma che ingoi

scrivo con i chiodi nelle palle e i tam tam degli incubi
con i mostri e gli scheletri dell’inconscio
con il bisogno d’ascoltare ed essere ascoltato
scrivo con la crudeltà d’esserci comunque
scrivo fino a farmi male
e il linguaggio si commuove
e la mia voce dice non ce la faccio più

scrivo con te diletta mio sangue mio cuore mia pena
dolce amore mia donna mia scomessa perduta
io non sono che tuo io posso lacerarmi per te
amata mia amata umida calda amante
mia donna tra le donne che ho dimenticate
amata mia la mia faccia non ha più lacrime
amata mia il mio cuore non ha più sogni
amata mia che sei sempre e non sei mai
o amata che io mi addormenti che io m’intenda con te
che il mio corpo ti copra e sia il tuo mantello
mia gioia mio giogo mia forza mia giovinezza mia fede
amata mia stringimi prendimi lontano dal mondo

scrivo con il disordine dei sogni
scrivo con le mie contraddizioni di poeta errante
scrivo con la luna grande come una padella
scrivo e la rabbia s’accumula nel mio cuore trasparente


Home