I
walk on the waste-ground for no good reason
Except
that fallen stones and cracks
Bulging
with weed suit my mood
Which is
gloomy, irascible, selfish, among the split timbers
Of somebody’s
home, and the bleached rags of wallpaper.
My trouser-legs
pied with water-drops,
I knock
a sparkling rain from hemlock-polls,
I crash
a puddle up my shin,
Brush a
nettle across my hand,
And swear-
then sweat from what I said:
Indeed,
the sun withdraws as if I stung.
Indeed,
she withdrew as if I stung,
And I walk
up down among these canted beams, bricks and scraps,
Bitten
walls and weed-stuffed gaps
Looking
as it would feel now, if I walked back,
Across
the carpets of my home, my own home.
Senza alcuna
valida ragione attraverso macerie,
forse solo
perché sia le pietre che le crepe, ormai
piene di
erbaccia, si accostano al mio cattivo umore,
cupo,
irascibile,
attaccaticcio , fra travature
spezzettate
della casa di uno sconosciuto
con i pezzi
di parati amaramente stinti.
Le cosce
sono picchiettate da gocce d’acqua,
colpisco
una pioggia variopinta di strisce di cicuta,
mi imbratto
con l’acqua di una pozzanghera,
un’ortica
mi sfrega le mani,
e bestemmio,
e sudo per tutto quanto ho detto:
forse anche
il sole si ritira quasi io pungessi.
In verità
fu lei ha sparire come se io pungessi,
e vado
su e giù fra travate sbilenche, tra mattoni e frantumi,
mura
diroccate
ed intonaci stipati d’erbacce…
Cosa sarebbe
ora , se io ritornassi,
attraversare
i tappeti di casa mia,
della mia
povera casa?
traduzione
di Antonio Spagnuolo