Furia
e
fretta ha la guerra ma poi non è rapida
Quarti
d’ora ha eterni e fa che si accomuni
Dente ad
unghia mentre navi in convoglio incensa
Tanfate
d’odio unendo a inodori digiuni
Fila sì
la pace a piene mani dilapida
Frane di
bigio un polverone è l’epopea
Scorie
celando e olande di monotonia
Dove latta
di scatole squarciò l’immensa
Cavia all’inedia
— la pace lei incombe e avvìa
Nuovi lutti
all’evo ma quanti alibi crea.
Bunker
non è il rifugio o belvedere a busti
Tra ippogrifi
— in crocchi urbani anzi t’impicci
Con popolo
che a spostare scandali pensa.
Scatenàti
si sono dai loro feticci
Scosso
è il fuso orario e le lancette raggiusti.
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