Quando
trovo qualcun che me la mena,
la mia
capretta, a pascolar sul monte,
tutta la
sento di dolcezza piena
guizzar
pel gusto che le brilla in fronte.
E se poi
qualchedun me la rimena,
corro tosto
a lavarla in una fonte,
indi
l’asciugo,
e non è asciutta appena
che a
trastullarsi
anco le voglie ha pronte.
Sempre sana
e piacente, al caldo e al gelo
Va intorno
e con gli scherzi altrui diletta,
tanto la
tenni e l’educai con zelo.
Eccola qui
che una carezza aspetta,
fresca,
pulita e non le pute il pelo…
Dite chi
vuol baciar la mia capretta?
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