OVVERO
VULNERABILE
INVULNERABILITA'
E NECROFILIA
IN ACHILLE
poesia orale
su scritto
incidentato
versioni
da Stazio Omero Kleist
E' brivido
presaga madre Teti
marina
che di sotto i vitrei gorghi
ha visto
i remi contro de l Idea
piano
frantuma
l onda e a l aria grida
Contro me
s ergono queste navi
a me sono
minaccia di sventura
Vedo già
l mare Jonio Egeo solcato
da mille
navi Vano
questo
greco allearsi con gli atridi
superbi
se per mare se per terra
il mio
Achille si vuole stanare
se lui
per primo vuole
rivelarsi
seguire
questa
guerra Dolore
Tardo timore
dentro il cuore questo
di madre
che
dal profondo
marino abisso
Una tempesta
Ahi me infelice E' tardi
Se per te
ho conosciuto
l'umiliazione
di questa terra
Se ho
subìto
uno sposo mortale
Se appena
nato t immersi
oh per
intero l avessi fatto
dentro
il corso inviolato dello Stige
indossa
oh non per molto queste vesti femminee
Ti rivolta
Perché distogli gli occhi
E che
vergogna
è in questa debolezza
Su te Sul
grande Mare consanguineo
Giuro Chirone
non lo saprà mai
E' a te
così molesto simularti
fanciulla
in mezzo ad altre
e danze
e giochi intessere con loro
Mi fosse
dato giungere due amori
Un nuovo
Achille stringere al mio seno
T era penoso
fingerti
bambina
tra bambine a nove anni
danzare
spensierata insieme ad esse
Che può
mai somigliare
altra felice
questa vita questa
Zeus questa
terra il sole mai Briséide
Mai femmina
Le mani
queste
le mani queste
hanno toccato
Ma la Sposa
Bambina
che dalle
braccia mi fu strappata
Le navi
Le navi
Le navi
marine
Ecco la
sorellina del mio Achille
Non si
nota com è crucciata in volto
simile
in tutto a quel suo fratello
Chiedeva
intrepida arco e faretra
rinunziando
alle nozze
così
com è costume delle Amazzoni
Ho già
fin troppo il mio bel da fare
con quel
mio figlio maschio
Oh non lasciarla
misurarsi mai
nelle gare
indecenti della lotta
né
mai sola addentrarsi nei boschi
Terra a
me cara in che ho fidato
il pegno
questo del mio grande amore
siimi
propizia
Non lo raccontare
E si fa
Rosso
costretto
in vesti femminili queste
E gli insegna
così Così Gli insegnai
a non
più
così rigidire il collo
a snodare
così le braccia forti
a piegare
le troppo larghe spalle
così
Gli raccoglie
così così ma in belle
trecce
ordinate gli
scomposti
capelli Di fiori
cinge il
collo del suo beneamato
così
la gonna
Gli insegna
a camminare
senza
inciampi
nei veli le movenze
a gestire
a parlare
piano
così
Capelli
Fra le tutte
Lei scelse sua compagna
questa
Lei sola segue Lei con gli occhi
fissa Con
gli occhi questi
sempre
a Lei accanto
Piano
così
la tocca
col tirso
I fiori
con le bende
fatte apposta
cadere
così
Le mostra
dell usata lira
questa
le dolci corde
E le guida
così la mano questa
queste
le dita preme sulle corde
mentre
lei suona
Mentre canta
le sfiora la bocca
l abbraccia
e approva e stringe
tra baci
a mille
E gli insegna
a filare a torcere
il pollice
su l indice così
la lana
grezza
E Da capo
Col fuso e le matasse
scompigliate
E stupisce del timbro
della sua
voce questa Della forza
|