Sempre
troppo avidi di futuro,
cogliamo brutte abitudini d'attesa.
Sempre qualcosa si avvicina;
e ogni giorno diciamo: Fino
a allora,
guardando dagli scogli la minuscola
nitida flotta
delle promesse
che si avanza.
Ma come
è lenta! E quanto
tempo spreca,
rifiutando di
muoversi più
in fretta!
Eppure sempre ci lascia lì
a tenere
miseri steli
di delusione tra
le mani,
poiché,
anche se niente
ostacola
la manovra
d'attracco di tutte
quelle navi,
nessuna di esse, grande, imbandierata,
inclinata su
un fianco sotto
il peso
delle
guarniture d'ottone, ogni
gomena bene in vista,
e la polena
dalle tette d'oro
che si inarca verso di noi, getta
mai l'àncora.
Non è
ancora presente
che di già
si trasforma
in passato.
Continuiamo a
pensare fino all'ultimo
che si metteranno in panna
per scaricare
nella nostra vita
ogni sorta di
beni, tutto quanto
ci spetta per
la devota e lunga
attesa.
Ma ci sbagliamo:
solo una nave dalle vele nere
ci cerca, poco conosciuta,
rimorchiandosi
dietro
un enorme silenzio senza uccelli.
Sulla sua rotta
non c'è acqua che generi
o si franga.
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