VICO ACITILLO 124 - POETRY WAVE
Electronic Center of Arts

Direttore: Emilio Piccolo




Sans passion il n'y a pas d'art

Calamus
Ianus

A cura di Giuliana Lucchini


John Fuller

 
In Here

I have been in here for a long time, perfecly safe, as I’ve always

imagined. The usual sights, sounds and scents filter through somehow. It’s hard not to take them for granted, these residual and often random impressions. They always make some sort of sense. They may not clamour for attention, but they are reassuringly there.  You can try to make sense of them, build up a picture. You know it’s not the whole story, but it is what there is, and that’s something.

It’s like a hand dealt at cards. There are implicit patterns and challenges, even if you have the haziest idea of the rules. You know the difference between a good hand and a bad hand, but you need the will to play as best you can. I do my best, but the outcome is always frustrating. I can’t make much sense of it, after all.

Yes, perfectly safe, but from what, I’ve no idea.  It’s not in my nature to be adventuresome in any case.  I only know that there is a reason for fear, and that’s the first rule of the game, and it means that you can never win.

 “All the time you live, you steal from death: it is her charge”

(Montaigne, tr. inglese Florio)

 

Qui

Qui sono stato per un tempo lungo, perfettamente salvo, come mi sono sempre immaginato. I soliti panorami, i suoni, i profumi filtrano ovunque in qualche modo. E’ difficile non darle per scontate,  queste residue e spesso vaganti impressioni. Producono sempre una sorta di senso. Possono non fare clamore per attrarre attenzione, ma sono lì, rassicuranti. Potete provare a rendervene conto,  a tracciarne un dipinto. Sapete che non è la storia intera, ma è ciò che c’è,  ed è già qualcosa.

E’ come una mano al gioco delle carte. Ci sono impliciti disegni e sfide, anche se avete la più confusa idea delle regole. Sapete la differenza fra una mano buona e una mano cattiva, ma vi occorre la volontà di giocare al meglio che potete. Io faccio del mio meglio, ma ciò che mi arriva è sempre frustrante. Non me ne so capacitare, dopotutto.

Sì, perfettamente salvo, ma da che cosa, non ne ho idea. Non è nella mia natura essere un avventuroso in ogni caso. So soltanto che c’è motivo per avere paura, è la prima regola del gioco, e ciò significa che non si potrà vincere mai.

 


“Il tempo che vivi, lo rubi alla morte : è a carico suo”

 

JOHN FULLER, uno dei più noti poeti inglesi, si dedica da qualche tempo alla prosa poetica, di cui pubblicherà presto una raccolta.
Questo testo ne è un ‘inedito’, in anteprima.

(trad. italiana Giuliana Lucchini)


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