Premessa
del traduttore
Scegliendo
Songs of Spring - cuore dei verso "Where are the songs of Spring?
Ay, where
are they?”, il primo della terza strofa di "To Autumn” di John Keats -
come titolo
per questo Quaderno di traduzioni, ho inteso anzitutto rendere omaggio
alla lingua
poetica su cui maggiormente mi sono esercitato nel corso degli anni,
nonché
al poeta che credo di aver tradotto nel modo più organico.
Ma ho anche
pensato di seguire un grandissimo esempio. Quello
di Rilke, che dopo aver tradotto “L’infinito" di Leopardi, in dubbio se
si trattasse di
sostantivo
o di aggettivo sostantivato ("Die Unendlichkeit" o "Das Unendliche")
lasciò
“L’infinito" come titolo. Indicando così la via alla perfetta
traduzione.
Di poesia.
Nel 1988
- quando si trattò di scegliere un'epigrafe per il convegno "La
traduzione del testo poetico" che si
tenne presso l'Università di Bergamo ? contrapposi alla ben nota
battuta di Robert Frost (“What
is poetry? What gets lost in translation") una sentenza di Iosif
Brodskij:
"Poesia è traduzione. Traduzione
di verità metafisiche in linguaggio terrestre". Sulla linea di
quello
che - l'anno successivo - sarebbe divenuto uno dei cardini
operativi
del semestrale “Testo a fronte": ogni atto
di parola è un atto di traduzione; la traduzione letteraria, e
in
particolare la traduzione di poesia,
fiorisce laddove la poetica del traduttore incontra la poetica del
tradotto.
Da tale
incontro “poietico" consegue - dovrebbe conseguire - un testo
dotato di
vita
estetica autonoma, libero dall'annosa contrapposizione tra lingua
poetica
e lingua del tempo, come dalle
consuete dicotomie tra belle infedeli e brutte fedeli, fedeli alla
lettera
o fedeli allo spirito, ut orator/ut
interpres, o per dirla con Mounin "traductions des poètes" e
"traductions
des professeurs". Quando,
su invito di Marco Zapparoli, editore di "Testo a fronte", l'anno
scorso
mi decisi a raccogliere alcune
delle pagine tradotte in varie occasioni, ero convinto che si sarebbe
trattato
di un lavoro veloce e piacevole.
Invece l'accostamento di testi lontani tra loro nel tempo e nello spazio
- sia per
quanto attiene la provenienza "straniera", sia - ormai, anche - per le
mie personali stratificazioni
traduttive ? - si è rivelato un atto piuttosto temerario. Non
funzionava
più quasi nulla delle
"soluzioni" lessicali e sintattiche escogitate un tempo, e - a contatto
con quelle - mi
sembrava
che non funzionassero nemmeno le traduzioni più recenti, inedite.
In molti
casi decisi pertanto di tradurre ex novo, per poi spesso optare
ugualmente
per l'eliminazione di quel testo da questo volume. Le pagine
che seguono sono dunque il frutto di una serie di (sofferti) incontri
poietici, nel
corso
dei quali ho sempre cercato di smussare le sregolatezze del poeta, ma
anche di
togliere
al professore il dito indice dalla fronte, per impedirgli di affermare
che la luna è coperta.
Poeti tradotti
Euforione
- Varrone Atacino - William Shakespeare - Refael da Faenza - Agnelo Dato
Immanuel
Frances - Allan Ramsay - Robert Ferguson - Samuel Rogers - William
Wordsworth -
Samuel
Taylore Coleridge - Walter Savage Landor - Caroline Anne Bowles -
George
Gordon Byron
- Percy Bysshe
Shelley - Felicia Hemans - John Keats - James Clarence Mangan - Algernon Charles
Swinburne - Yhomas Hardy - Oscar Wilde - Rudyard Kipling - Edward
Estlin
Cummings -
Wystan
Hugh Auden - Kathleen Raine - Stephen Spender - David Gascoyne - Elaine
Feinstein -
Tomas Transtromer
- Marie-Claire Bancquart - Jim Burns - Jeremy H. Prynne - Seramus Heaney -
Johann
Hjalmarsson - Eddy van Vliet - Dave Smith - Jaime Siles - Bernard
Simeone
Excerptum
Così
Algernon Charles Swinburne
This bitter
love is sorrow in all lands,
Draining
of eyelids, wringing of drenched hands,
Sighing
of hearts and filling up of graves;
A sing
across the head of the world he stands,
And one
that hath a plague?mark on his brows;
Dust and
spilt blood do track him to his house
Down under
earth; sweet of lip and cheek,
Like a
sweet snake's breath made more poisonous
With chewing
of some perfumed deadly grass,
Are shed
all round his passage if he pass,
And their
quenched savour leaves the whole soul weak.
Sick with
keen guessing whence the perfume was.
As one who
hidden in deep sedge and reeds
Smells
the rare scent made where a panther feeds,
And tracking
ever slotwise the warm smell
Is snapped
upon by the sweet mouth and bleeds,
His head
far down the hot sweet throat of her –
So one
tracks love, whose breath is deadlier,
And lo,
one springe and you are fast in hell,
Fast as
the gin's grip of a wayfarer.
Così
Franco Buffoni
Fa male
ovunque questo amore?fiele,
Svuota
le tombe, fa torcere le mani,
Piangere
gli occhi, sospirare il cuore,
Sta come
un segno sulla fronte al mondo,
Una ferita
incisa tra le ciglia.
Polvere
e sangue mostrano le tracce
Della sua
dimora sotterranea,
Profumo
dolce la sua bocca effonde
Velenoso
come?alito di serpe
Intriso
d'erbe. Mortale
Per l'anima
che lungo il suo passaggio
Se ne voglia
nutrire, credendo di capre
Donde venga.
Come chi, nascosto nella macchia,
Sentendo
l'odore di pantera,
Ne segua
le tracce ancora calde
E da quella
bocca venga morso, e sanguini
Col
viso
immerso nella sua dolce gola,
Così
chi segue amore, il cui respiro
È
più mortale, precipita all'inferno,
Rinchiuso,
come un viandante nella trappola.
Bouvard
Die Unendlichkeit"
o "Das Unendliche".
La poesia
come traccia. Spuren.
Again,
again, I see this form repeated.
Allt
sjunger. Ni ska minnas det. Res Vidare!
...y
que una noche nos hacemos viejos.
L'insonnia
brulica di parole. Anche la vita. Tra un'occupazione e l'altra.
Questione
di stile. Cioè di tempo.
Disoccupare
la strada dei sogni.
Disoccupare i sogni.
Disoccupare.
Again,
again, I see this form repeated.
Pécuchet è d'accordo!