Quarta
di copertina
La poesia
di Frasca si muove in un mondo allucinato, sospeso fra realtà e
fantasia, in
cui
gli uomini sono scoloriti automi, replicanti senza tempo e senza scopo,
votati al
degrado
fisico e spirituale. Dilaniato fra desiderio regressivo e orrore per
tutto ciò
che è indistinto, l'autore ci offre brandelli di un Io in fuga,
preda di ossessioni, al
limite
della psicosi. Ma su queste apocalittiche fondamenta, Frasca costruisce un
monumento
alla Forma, unica identità possibile. E
lo fa con una maestria tecnica che
forse
oggi, almeno in Italia, non ha pari. L'elaborazione
linguistica, retorica e metrica di
queste
poesie, in una dialettica continua fra tradizione e innovazione,
realizza un'incredibile
sintesi fra effetti di « pieno » barocco e di « vuoto
» beckettiano.
Un'afasia
spettacolare.
Excerptum
I
tanto mi sfronda
amore e tanto arrendo
a caso sempre
cadendo per scossi
arrivi o
ruvide partenze e imprendo
tanto a dar
perso il perso nei
rimossi
presenti che
porrei vita al morendo
tenue dei
fiacchi se fiaccato
fossi
quasi che
questo tempo che comprendo
passasse solo
a scorícare
fossili
vado solvendo
i giorni in langue spire
e quelli per
la fretta d'inseguire
semplici
affetti inconsistenti
abbracci
che chiusi
intatti fra memorie ed ire
stringo nel
dopo o impiglio dentro
i lacci
del corpo
d'una bambola di stracci
Excerptum
II
tutte le
notti uguali. in modo uguale.
in ogni
modo uguali. vanno. Appena
accolte.
colte dalla stessa lena.
lo stesso
furto. varino. non c'è male
che fermi,
non c'è peggio. solo tale
e quale
e così via. la stessa pena
di colpe
intatte. per l'unica scena
tratta.
o contratta. e in ogni modo eguale.
eppure
ancora porta. asporta. a volte.
a pezzi.
a brani. la memoria. un volto.
voci disperse.
in orbite raccolte.
questo
resta dei persi. ed è già molto.
se, il
tempo oscilla. in piccole rivolte
dove chi
è andato non è ancora assolto
Bouvard
E lo
fa con una maestria tecnica che forse oggi, almeno in Italia, non ha
pari...
Un'afasia
spettacolare.
La nostra,
più discreta, e privata, non ardisce esiti così rischiosi
e precari. Non
foss'altro
perchè un pizzico di mondana prudenza, e simulata
mediocrità, può
risparmiarci sberleffi e confortarci dell'altrui simpatìa.
Non
foss'altro
perché ci può sempre capitare di incontrare all'angolo
della
strada il
cappello
di Ceronetti o l'ectoplasma di Emilio Villa.
Del resto,
la favola dell'imperatore nudo è troppo nota per essere qui
ricordata.
Di exegi
monumentum aere perennius e di zitelle in
odore di nobel sono piene
le italiche lettere.
Con piacere
aggiungiamo un altro nome alla lista.
Pécuchet
è d'accordo!