ti
ho mai
detto, amore, che sei bella nonostante non dica nulla
nelle tue
lunghe frasi che fanno all'amore come farfalle innamorate
nei raggi
della primavera che le riscaldano, le eccitano come noi
sotto le
lenzuola completamente nudi sapendo di scopare tra poco
ti ho mai
detto, amore, che assomigli a una ragazza timida in un film
di Rohmer,
con tutti quei lunghi interminabili non so e cosa stavo dicendo
e quelle
pause nelle quali mi aspetto con impazienza il deragliare di
aeroplani
dalle loro
rotte per troppo tempo eguali e che domani il mondo non sarà
più
lo stesso, se tu mi dici ti amo prima di tornare a casa ai tuoi bagnetti
e alle
tue cene fredde a base di tonno e maionese
ti ho mai
detto
che non
ho mai voluto sentirti suonare il piano perché temo le
complicanze
mostruose
dei tuoi polpastrelli sul Dow Jones di New York e su Piazza Affari
e temo
che il cielo possa cadermi sulla testa per tutta questa musica
che non
smetti di riversarmi addosso ogni volta che mi guardi tacendo,
che certe
volte la vita è così crudele e tenera che vorresti
sgusciarla
e succhiarla via come una vongola senza sporcarti le dita
e mi sento
così stupido da credere
che si
possa vivere come si scrive, e si respira, maneggiando preservativi,
motori
e stelle comete senza ferirsi o scottarsi tra una fermata e l'altra
di questo
anestetizzato viaggio in prima classe su binari fantasma.
Ti ho mai
detto, amore, che parlo di te con le tue amiche
pensando
a come sarà dura il giorno dopo quando il telefono non
squillerà
più
e il desolato
nastro dei giorni non recherà più tracce della tua voce,
tu che
ancora ieri mi chiedevi di fuggire insieme non importa dove…
Ti ho mai
sussurrato che l'istante che le lame del tuo sguardo mi trapassano
vale
più
per me che tutti gli anni passati ad accumulare sterco di lucertole
per costruire
quali cattedrali di un imperiale nulla sovrastante la monotonia
di giorni
sempre eguali e che ci schiacciano come carri armati,
consumati
delle anoressiche finzioni che ci cuciamo addosso come camicie di forza
ti ho detto
mai, amore, che tragedie e melodrammi avvengono solo al cinema
o tutt'al
più in letteratura e nella vita le parole dette sono senza
doppiaggio,
gli enigmi
non vengono sciolti e l'happy end non è sempre assicurato
ma in questa
emorragia di fare all'amore io mi perdo nel tuo essere tenebra nuda
e non vorrei
mai ritornare alla luce di un altro giorno e poi un altro ancora,
vorrei
dirti con gli occhi chiusi adesso che tutto è perduto
prima ancora
di essere conquistato, non ci rimane altro che continuare
a vedere
films di Frank Capra la sera prima di addormentarci,
andare
a letto con altre persone che non siano noi due e fingere
di
ricordare che forse un tempo ci siamo amati o ci ameremo
con tutta
la ferocia e la gioia sconclusionata di due che si sono incontrati
così,
per caso, e per caso si sono persi prima dell'arrivo dei titoli di coda,
senza spiegazioni
o glosse all'accaduto, come in un film di Rohmer.