VICO ACITILLO 124 - POETRY WAVE
Electronic Center of Arts

Direttore: Emilio Piccolo


Sans passion il n'y a pas d'art


Calamus
Almanacco di poesia


Federico Traversa

   
1. La nascita
2. Insonnia
3. La visione
4. Rivoluzione n. 1
5. Dr. Coerenza
6. Sciamano
7. Lo schermo
8. Poeta
9. L'ironia
10. Un anno terribile
11. L'allucinazione
12. Fratelli della notte
13. Beat
14. Beat 2



1. La nascita

Ho dormito con un Angelo
prima della vita,
un eroe del west
un mutante delle terre mentali
la macchina delle vie tranquille
il treno d’amore ermafrodita
nel paradiso azzurro

Come un uragano 
si compì il danno inatteso
sui ribaltabili gonfi di voglia 
Buick del 56
raccontano i graffiti americani

In principio fu l’ansimo
auto trasformazione laterale
fotosintesi seminale boicottante
poi i palpiti
bumbum

Acquistai dischi blues
mi regalarono l’anima
la luna appiccicosa
& le lacrime,
requiem per me

Pensai alla leggenda
sognando il cancello
chiavi sottratte all’amore
con ironia,
desiderio pallido

Ho dormito con un Angelo
prima di leggere la parola mondo
gli occhi azzurri
l’accento d’Irlanda,
spesso lanciava anatemi
o bestemmie

Una persona dabbene,
amava la musica
parlava ad indovinelli
disse che mi avrebbe custodito
ma è sempre sbronzo
o pieno di tranquillanti

 ‘Aspettate’ feci, durante il giorno del boia
la luce deve pazientare
c’è ancora fiato nella bocca delle notti
pensavo
poco convinto

Le braccia sull’anima
sotto il marciapiede rapito
Hallelujah
fu quello che dissi prima di scoprire
quanta bassezza viveva aggrappata alle menzogne

Ho dormito con un Angelo
il giorno in cui vidi la luce
capelli biondi
alito buono
annusava i sogni come un cane
latrando quando non capiva

Dal suo grembo nasceva la schiuma
dalle braccia schizzi di sangue
religione tossica
Angelo d’Irlanda
le sue pupille piccole
punta di spillo

Piangevo,
non volevo venire
piangeva,
diceva di andare
silenzio poi
il primo vagito
sensazione di lamiera accartocciata  

2. Insonnia 

Vivi agitato
urlando contro la casa dei sospiri
figli di tiepidi bugiardi /

ragazze tambureggianti
sogghignano divertite
a facce senza senso /

prima di tessere la tela
ragni incravattati danzano in cerchio
su tele asimmetriche, aspettando /

laggiù la città ride
cosa ci siamo fatti
bionde sorelle saccheggiate? /

echeggia lassù un suono greve
campana di una notte a spicchi
silenzio luna, nasce la folla /

fantasmi muti si aggrovigliano
protagonisti di epiche recite
sparse / 

lacrima il whisky
salutando il mondo spettatore
di una fiamma inattesa /

eccoti notte, sospira la fioca..
Gesù aiutaci, modello semplice,
uomo luce /

volere potere
lotte impari scoccate su fili introvabili,
per chi vede  

3. La visione 

All’inizio
oscurità, ciclone, acqua
pasteggiarono sotto vetro
nel regno fluorescente di Hactcin
il Nero, benevolo dio

la luce improvvisa
sorprese
triangoli di sole
carni, sangue, ossa & pelle,
vedemmo la luce
al centro  
abbagliati

gabbie negli occhi, menzogne sulle dita 
falce presbite
recise l’oro in bocca del mattino

nei giorni avvizziti
camminiamo vicini
profetizzando
la visione  

4. Rivoluzione n. 1 

Sventola la barriera del presagio
salutando la notte ribelle
mantello delle cupole distese /

il nero ha disegnato il muschio sulla strada
asta pungente infastidisce
una luna umida /

due giovani si amano sotto il telo del mare
schiuma ribelle, tocco d’unione
testimonianza protetta di forza /

uomini K, fogli di facce, muscoli gonfi
sfumano all’ombra del cambiamento inatteso /

lo chiamavano uragano, divenne un Polifemo d’ebano
rinchiuso /

profumo di rum, fumo, salsedine & danza
alla sorgente del mare aragostato
ma il dottore è morto ad alta quota
più vicino a quel dio in cui forse credeva /

ricorsi della madre T, infedeltà dei suoi prescelti 
la siepe è stata potata /

cascata arida dal flusso parsimonioso
il tempo degli eletti ha esaurito l’incantesimo
ben venga il manto freddo, spada del petto
guscio morbido nel gelido inverno
 
5. Dr. Coerenza  

Lo sguardo fisso sul sole
il capo reclinato di lato
& il cuore tranquillo
impavido nelle battute

viaggiasti su creste d’onda
con gli squali che ti addentavano il fianco
cercando le crepe,
il punto sacro

camminasti su sabbie d’asfalto
col cielo come unica data
piccolo ricordo di seta
natale poco importante

per strade di donne belle
che avevano gli sguardi che amavi
la tentazione di stringerle al cuore
perse con te la battaglia

oggi la tua barba ormai lunga
si mescola ai sogni infantili
& ancora cammini nei campi
dissetandoti alla cascata giusta

poi giunge l’istante fumoso
aspro come limone 

figli che bagnano la fronte
del padre sognatore

sei stato l’esempio di molti
corteccia nel mondo molle
sei stato il dottor coerenza
anche agli sgoccioli

mancherà all’arte il tuo passo
geometra della poesia
mancherà al mondo il tuo sogno
di frutta & libertà

ora vai uomo d’amore
guerriero inconsapevole
la morte ti aspetta da tempo
ma con te è un sole indulgente

finalmente
il più fiero degli uomini
siede fumando
al fianco di dio  

6. Sciamano 

Il muto parlò
con voce roca
caricando impressioni sulle spalle
sorprese la tribù,
  
all'inizio
la fatica
tuono assordante
nei timpani dei rivoluzionari
  
si versò da bere  
lesse fogli ingialliti
spalmati d'aforismi
in bella grafia
  
nascita, veggenza, recuperi d’intesa
istrionici saltelli fra le pozze
si immedesimò con gli ignoranti
poi chiuse gli occhi
 
amplificò il respiro
lo sguardo dolente,
nuovamente il tuono
smise di parlare
  
le labbra sigillate,
in ordine
nel silenzio immacolato
si sciolse  

7. Lo schermo

I

Cielo tagliato, lampi azzurri, inferno proveniente  dall’alto
cerniera d’aria sibilante, mondo roccia frantumato
si inginocchia nel fumo nero 
speciali TV, sinfonia tragica, sembrava Mozart, il burattinaio  
 barbuto
occhi appannati dall’oppio buono

si udì un rumore, lo squarcio serio,
metallo fuso & vetri rotti alle 15 italiane,
suonavano melodie di polvere

stavo fumando & maledicendo l’amore,
telefono Tailandia, l’amico in panico linguistico,
scoprivo il mondo innanzi al videogame reale
scaffali piegati, cestelli d’acqua come oro
sentimenti distorti dalla paura, nello scontro dei testi sacri
le forze alate sconfitte dai temperini

cane scivolato in poltrona, mi appiattivo il lenzuolo
riso nervoso, paura, disgrazia
non conoscevo i volti ma sentivo gli odori
testimone della storia studiata dai figli, dei figli

i sogni di pace clandestini furtivamente si nascondono fra i 
 missili
pattumiere & fanti sul mare increspato, 
apocalisse da scacchiera
media abbuffati come gufi,
rami che tendono al Medio Oriente

Il disegno evirato nei campi, rovesciato da pennellate 
 imprecise
storto sul legno ad intrecciare fogli gobbi,
vidi dodici down spagnoli cantare sul molo
& piansi

la donna dell'aspirante poeta ama i giocatori di squash dalle
scarpe di pinguino
psicanalizza le piante bagnate di sangue & scosse
televisionesadicamentereale
trasmette immagini irrispettose

yo yo, sogni di college
yo yo, il polo elettrico
sforna la caduta del palazzo

le fibre ottiche,
necessarie come il vino
ostacolano i centauri liberi di fondersi alla brezza
fra rifiuti & catrame 
sollevati, 
lontani dalla schiavitù metallica

l’ ovest, bellezza avvizzita, celebrata in pellicola si strugge
alla ricerca di un sogno che ha smarrito la sorgente
ci siamo spellati il cuore da vivi, perdendone lo spirito
ancora Tv, monete, testi, foglie, opinioni, significati, morte

& tutti parlano ad alta voce
senza dire niente

II

Televisione accesa, tavola imbandita, 
tornato nauseato dal centro commerciale,
profumo della nebbia dei km percorsi, cerco riposo
dopo tutto_

di nuovo lampi nel cielo, biglie rovesciate, infrante su 
carcasse molli
trenta giorni dopo, quasi trentuno
immagini sporche, lerciume strafatto d’argento,
scaraventa doppi errori nell’aria inquinata dalle maschere 
 antigas

partorisco sofferenze da divano, davanti alla TV,
la paura a spasso sulle bombe, debolmente arresa al 
 menefreghismo
snobba i bagliori,
sapori di morte, amara, ingoiata cercando l’estasi & dissolta_

il barbuto srotola la parola libertà sul tappeto rosso,
fuoco di candela soffiato via dal respiro sofferto dei morti
& il piccolo junior, camuffato da pagliaccio,
lancia sassaiole di lodi grezze alla nazione
bombardata

seimila al mese, l’atomica, le atomiche, le torri, la guerra
muoiono sempre i topi,
facce anonime nel carnevale apparentemente apollineo, mischiano i propri profili
al fango

luccichio del mare,
ondeggiante sotto fili bianchi di luna schiarita
si scopre macchiato di presenze
balene metalliche dai denti freddi,
il grembo zeppo di fringuelli americani & missili con
  dedica,

popoli accecati ricevono cibo & pallottole,
disegni animati dalle truculente sorprese,
Manhattan transfer sulle teste spappolate dalla miseria
il barbuto intanto vilipende godendo dell’ ignoranza
occidentale
& la gente ha le dita incollate dalla paura,
paura, paura, paura

Mangio del polpo, bevo grappa, fumo & scopo la studentessa
indosso una tuta, senza marchio,
ascolto musica, esco in moto.

ritaglio un pezzo di cielo e me lo tatuo in testa
disgustato  

8. Poeta 

Studiando i simboli
il giovane imparò
ad ascoltare il vento fra le foglie
venerando le stagioni,
i solstizi & gli equinozi

fasciato di donne belle
succhiò il latte
dai seni delle giovani madri
ruttando
disprezzo per le consuetudini

ai confini scrisse
sulla pietra runica
condannando Diana
scelse
la pace apparente

metallo inscatolato
nella città degli angeli
si scontra
melodioso
a mezzanotte

l’oro solido
nei lidi desolati
tratteggiati dall’ombra
celebra
ricordi di Spagna

toccò divinità,
baciandole sulla bocca
sogni scrollati di dosso come cancri
nel ventre
della cianotica terra

Prometeo letterario
rubò la parola scritta
consegnando fuochi lessicali alle ombre
piovute nei bar
dei pescatori d’altura

scese al mare il giorno del compleanno
amò una donna ambrata
che divenne il suo ciondolo
incastonato al collo come una perla
semplicemente rossa

ebbro 
si proclamò messia
poi si pentì
& pianse
maledicendo le icone

fuggì 
saltellando fra i sassi
finse di sciogliersi al sole
&
si reinventò poeta 

9. L'ironia 

L’altra notte l’ironia
bussò alla mia porta,
troppo indaffarato
mi finsi spento

il suo tocco proseguì pedante
accesi la mente
corridoio
porta aperta

la visione dell’apostolo
i capelli di corvo
labbra carnose, seno in evidenza
indossava abiti italiani

entrò, sedette sul divano
miagolio di gatta,
ruffiana
spendeva il suo ansimo esperto

fui sopra lei quasi per caso
profanai le ombre di carne
custodendole il cuore in pugno
strinsi la mano per gioco

compiaciuti nel tempo
ci coccolammo a frustate
parlando di libidine & sale,
salse di virtù

poi scendemmo in strada
profumo di pane,
affamati
pasteggiammo fra i rifiuti  

10. Un anno terribile 

Un anno terribile di sogni aridi
galli messicani, centrifughe d’orgoglio
stese come panni sporchi,
ho baciato dio sulla fronte
tempesta elettrica

Mi sono sentito malato rinchiuso nei sanatori
eretti dalla mente
le guardie erano vestite
da pupille dilatate
l’unica cura il ricordo dei giorni belli

Sono sceso nel vortice pezzato
ho camminato a piedi scalzi nella neve
leggendo & rileggendo sempre lo stesso libro
di fantasmi e clochard
sogni lisergici & tilt

Le gocce del deserto svelano il segreto della TV
ho pianto & strillato,
la neve a Bangkok
se solo volessero
occhio meccanico che non si acceca

 La ragazza ha parlato di perfezione
 donandomi prove dell’esistenza del Dio 
 studia all’Università
 & fa il gioco del verme
 si ritorce nella mente

 La gatta scaglia sugli amici 
 parole belle come coriandoli
 è fredda come una tagliola 
 mi ha ucciso nel suo buco accomodante
 & mi cerca quando ha fame

 All’alba sognavo il west
 coca cola cinema & fast food
 avevo gli occhi pieni di merda a stelle & strisce
 poi fu la volta di indiani, negri, rasta e yo yo
 oggi adoro la silenziosa compagnia delle puttane

 Mio fratello ha gli occhi tristi & porta gli occhiali
 spesso lancia al cielo il suo credo 
 accompagnato da qualche bestemmia
 parliamo coi silenzi & puzziamo di vernice,
 abbiamo belle menti

 Sono un uomo da grandi terre
 sguazzo sempre nella stessa palude
 dissotterrando le ossa lerce
 dei me stesso uccisi
lungo il cammino

 Ultimamente il congresso parla di guerra & kaos
 dovrebbe giungere dai mori
 ultimamente il congresso spruzza sperma litigioso
 sadismo gocciolante sulla bandiera
 degli amati cowboy

 Ho letto William Blake & non l’ho capito
 parlava di mirto, morte
 catene, ombre
 & cenere sul capo
 paura

Sono andato a piedi fino alla banchina  
pioveva fitto, l’acqua amorava col volto
sensazione adolescente
mi sono seduto sul molo
volevo uccidere il tempo

 Notte illuminata dai lampioni, scroscio di pioggia
 motori rombanti si aggrediscono sfidando i loro metalli
 la collisione, profumo d’amarena
 l’asfalto insanguinato, il cranio rotto, rumore denso di tragedia
 prepara alla morte il letto ospitale 
 
La amo, tintinnio di campane
sole che sorge & tramonta col suo battito di ciglia
luce che fiorisce in gola
cosce giovani che danzano
rassodate dal vento

Un anno terribile
freddo come il ghiaccio, mi ha bruciato i capelli
senza preavviso ironia che proclama
sogni ciechi di caverna  

11. L'allucinazione 

Soffice il riso
inconsapevole scivola
lungo il pendio
degli umori nervosi

seduta nel regno di carta
vestita di sola luce
capelli ondulanti sul volto
le gambe di cenere & crema

invii ipotesi ardite
sinonimi di labbra rosse
invaso dalla ruvida lingua
il collo sciocco si struscia

mi sveglio un mattino uggioso
colombi in richiamo di monta
la tua figura scomparsa
bevo una birra gelata
IMEN   

Odori guizzanti di cascata
rumore di passi nel pantano
a mezzanotte
femmine giovani
corrono incontro 
ai loro sepolcri  

12. Fratelli della notte

Brindiamo alla notte
coi calici alzati
manti scuri modellanti di forme
la pioggia, il mare
tempesta bucolica
inonda scacchiere corte & desideri confusi
eventualità sabbiosa,
concerto di opache conchiglie
& in cerchio le donne danzano,
fan l’amore coi lupi
sognando albe prigioniere
fra le tasche del buio

oh, fratelli della notte  

13. Beat
 
Dolore straziante, chiave di soul, 
accarezza il ritmato vomito dei sognatori 
ehi voi, sono l’uomo mescalina 
dalla fronte indiana, dagli occhi damascati
acido, sperma, veleno, rabbia, illusione che fu
sofferto canto di galli intenti a venerare l’albeggiare del mattino,
dolce candore, rancida schiuma d’ ubriachi
fumosi night club, cavalieri del Dharma 
applauditeapplaudite

14. Beat 2

Sogna la scia curva del destino
clandestino di miele, vestito da donna
volubile come le sue emicranie
bisbiglia indesiderati segreti sulla vita

rum oste, ho sete     


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