Sans
passion il n'y a pas d'art
Calamus
Almanacco
di poesia
Roberto Stradiotto
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1.
La chiamata, la mia. La luce
La
chiamata, la mia. La luce
dello
specchio, un'occhiata appena.
La
sigaretta (veramente
non
fumo ma fa parte della scena).
Azione!
si gira
2.
C'era stato, in verità, un lungo
C'era
stato, in verità, un lungo
apprendistato.
Poco tempo
era
trascorso perché fosse
chiaro:
non la pronuncia, l'emissione
del
fiato, non questo erail problema.
Altra
nebbia, altra censura
doveva
sgomberare prima
d'essere
di se stessa oggetto
la
parola”
3.
Un fortilizio d'argilla, nulla più
Un
fortilizio d'argilla, nulla più,
si
sarebbe manifestato
per
quelle sue porosità
nei
fondamenti, per la resa
troppo
facile al nemico, anche
a
quello (forse proprio a quello)
immaginario.
Sembra fosse
tutto
previsto, così dicono;
ma
la recita non ammette
premeditazione,
il calcolo
non
deve trasparire. Qui si gioca
l'abilità
dell'attore”
4.
La sosta timida, il dubbio
La
sosta timida, il dubbio,
effetto
di miopia oculare
(su
questo punterà il regista
la
sua carta migliore), raccontava
la
ricerca di un centro, una crocetta
rossa
da qualche parte che non era
nella
mia testa.
Il
risultato, causa d'encomio,
grande
prova d'attore, agile
superamento
del copione
altro
non era che frutto d'errore”
5.
Tra una ripresa e l'altra
Tra
una ripresa e l'altra
ripasso
paranoico della parte.
Ore
adorne di vanità, di trucco
pesanti,
menzognere. Ore di nulla
che
s'infonda, s'intesta.
Inganno
così me stesso e l'attesa
di
un richiamo alla vita,
quando
finalmente sul set fingendo
la
vita sarà vera”
6.
Prova dei costumi, ritocco
Prova
dei costumi, ritocco
delle
pieghe. Indosso il corredo
lucente
intessuto di niente
per
la recita breve, tempo
fermo
di voce senza fiore
da
frutto, senza mai radice”
7.
La canzonetta sul tuo labbro
La
canzonetta sul tuo labbro
sul
paltò spinato la nebbia
sul
lucido asfalto sui fari
smorti
exeunte il pomeriggio
e
il quartetto d'archi a scandire
lo
iato, il quadrato sbrecciato
il
conto sbagliato la prova
la
riprova e la controprova
il
metro senza misura e il pensiero
fuorviato
e poi altro ad altro passato”
8.
Luce sul centro della scena
Luce
sul centro della scena;
cerco
vie di fuga, riposo,
tra
i generici e le comparse
fuori
campo, il quadro sfuocato
nella
parte che me a me stesso,
pietosa,
renda inosservato”
9.
Eccolo qui il vecchio saltimbanco
Eccolo
qui il vecchio saltimbanco,
scolpiti
in faccia i suoi cento copioni:
«Passano
anche per te gli anni, amico ?».
Solo
questo sai dirmi aruspice
caimano,
retore assassino?
Dubitavi
forse?dubitavo io?
E
come pesa la mano sulla mia spalla,
l'occhio,
pietoso fucile, puntato”
10.
A cavallo; non discerno maschera
A
cavallo; non discerno maschera
e
nudità, opaca la voce
setacciata
dall'oscurità.
Aspra
spada dei fari, dei neon,
dei
rifiuti; qui l'anima
mai
preservata dal male
dalla
luce del giorno, ancora muore.
Chi?
chi dirige l'azione? chi
la
compie? Non distinguo, non so,
la
mente e l'attore, il canovaccio
e
la destinazione”
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