Conosco
l’incerto vagare
Davanti
Fa buio altrove
Notti ripide
Chiedo tregua all’inquietudine
Le parole
Mi chiedo s’è un bene dipendere
Nella fase delle bozze correggo
Più che la forma si analizzino
A
volte
Ho
la mente nel gomito
1.
Conosco l’incerto vagare
Conosco
l’incerto vagare
di ramo
in ramo
fino al
sicuro
la pazienza
di annodare la paglia
nell’intimo
per covare
un dolore
d’inverno
accontentandosi
della grondaia
se pare
troppo il mare
trovato
il senso ultimo
della misura
fino
all’esatta
cubatura del vuoto.
2.
Davanti
Davanti
sono uno
scaffale
aperto
in alto
libri eruditi
e per il
resto fragile cristalleria.
Ma dove
messo con le spalle al muro
c’è
una fessura
di polvere
e rifiuti
e la comune
noncuranza
dietro
la facciata
a guardarsi.
3.
Fa buio altrove
Fa buio
altrove
un uomo
che si spegne
oltre la
porta dove
come un
numero civico
impietriscono
gli anni
e la ragione
si leva il cappello
dove
non la
vista ma il cuore
ha
capacità
di adattamento.
4.
Notti ripide
Notti ripide
sull’indomani
che senza
freni inibitori imbocco
alle veloci
curve
dell’orologio
rannicchiato
nell’abitacolo
in quel
lungo colpo di sonno
che pare
un suicidio
fallito
chissà come
e ritentato.
5.
Chiedo tregua all’inquietudine
Chiedo tregua
all’inquietudine
ma dove
combattuto dall’attesa
c’è
un esercito di stelle
che non
batte ciglio
nuovi dubbi
tornando alla carica.
6.
Le parole
Le parole
difformi
dal proiettile
meno colgono
nel segno
quanto
più grande è l’oggetto
cui mirano.
Per ovviare
a ciò
ritengo
Dio un microbo.
7.
Mi chiedo s’è un bene dipendere
Mi chiedo
s’è un bene dipendere
ancora
da una lingua madre
che si
muove a menadito fra i denti
come tra
i fornelli
e impedisce
nuove nascite
fra le
parole
col controllo
dell’ortografia.
8.
Nella fase delle bozze correggo
Nella fase
delle bozze correggo
il mio
spirito
ma non basta
con la mano segnarmi
ad ogni
errore
cercando
la stesura più fedele
deciso a
vendere la pelle
per la
rilegatura.
9.
Più che la forma si analizzino
Più
che la forma si analizzino
le
qualità
dell’acqua
le tracce
che nel mutuo influenzarsi
vi imprime
il tragitto
stante l’analogia
con le
proprietà di linguaggio
e la durezza
se presente
nel carattere
dell’uomo.
10.
A volte
A volte
l’isola
si restringe alla mia ombra
a terra
o se di
notte
alla testa
adagiata
ma il tuo
respiro a fianco
come un’onda
lenta
invita
a partire
la mano
nel lembo
che ci separa.
11.
Ho la mente nel gomito
Ho la mente
nel gomito
quasi carne
morta
semplice
articolazione di frasi
fulcro
del pensiero
punto
d’appoggio
sull’insensatezza
distante
dalla mano e la sua presa
di coscienza
costretta
a un angolo
d’apertura
che ad ampliarlo
si spezza.