1.
La bellissima ereditiera...
2.
1943
3.
Maladie d'amour
4.
Migrò
5.
Mappa
6.
A chi
7.
Exibition
8.
Delitto di signore
9.
L'assassino
10.
Le parole
1.
La bellissima ereditiera…
La bellissima
ereditiera se sposata a uno stronzo
spesso
si (ri) congiunge in un giorno sincero,
nevrosi transitoria,
all'amico
d'infanzia al giardiniere
al custode
al fromboliere di nidi.
Nell'ultima
vacanza ha ripensato al suo passato
e pensando
la biologia
raffinata le ha destato la crisi dei sensi.
I sonniferi
l'hanno svegliata a una partenza
resa furtiva
dalle cronache mondane,
la città.
In una
sonnolenza di wagon-lit, nonchalance d'una bocca
che bacia mangiando,
ha toccato
un pozzo petrolifero la solitudine della sonda
nel momento
ch'egli la vide distratta, bionda,
dal suo
pensiero malfatto, epidermide scarlatta,
l'amore
karatè col texano.
(da "L'astuzia
della realtà" 1975)
2.
1943
Chi siamo
sgolava il filosofo.
Dove andiamo?
Si batteva la testa
nella villa
mesta. Da dove veniamo?
"Da Foggia,
signor tenente!"
Anche Maria
la 0' piangeva
tra le
macerie. Non v'era ombra di nugatine
né
di piccole abissine.
Tra i morti
si cercavano i vivi
non si
facevano gassose,
e le rose,
ah, le rose.
Dal forno
di Calvi un odore
calvinista
di pane
investiva
la città
come una
carità razionale.
(da "Dagherrotipo"
1978)
3.
Maladie d'amour
Ho avuto
tosse ipertosse
continui
sbagli
negli autunni
di neve
del mio
organismo.
Vani i
ripari letterari
negli
alberghi
di mare.
Il dottore,
" il grande Marotta"
medico
municipale
che trovava
alI' esterno l'uguale
dell'interno,
"e quello è stato",
assioma
che va volando,
disse alla
sognatrice che lei
m'aveva
salvato.
Così
con quella frase roca
ancora
carica di civici
proclami,
lasciai
il verde positivismo
per la psicanalisi.
Senza saper
nuotare nell'orina.
(da "Dagherrotipo"
1978)
4.
Migrò
Mi son detto
arrivando più avanti
d'ogni
confine visto o sentito
s'io cado
il mondo non s'alza
né
ha avuto pietà coi padri ma piombo
ha dato
marcandoli sui fronti.
Se si accende
la miccia mi riverso
con il
sangue sparso in ogni dove
finendo
i giorni senza figli e onore.
Qui bisogna
capire il meccanismo
come fa
il sole quando al tramonto
chiude
il braciere, non farsi
seghe con
le canottiere abusando
che intorno
non c'è e ombra di lei,
capire
il vivo stato della condizione
fasulla
e uscire
all'aria come i delfini
fingendo
pure di capire il nulla.
(da "Dagherrotipo"
1978)
5.
Mappa
Più
a sud del sud c'è sud
sud e sud,
tanto sud che
ancora
a sud non c'è che sud
a perdita
d'occhio sud
all'infinito
sud,
solo alla
fine dei sud,
si fa solo
per dire,
c'è
l'ultimo sud,
il sud
più sud che mai
il sud-sud,
il suddissimo,
poi
c'è
il Sud-Africa.
(da "Apparizioni"
1989)
6.
A chi
A chi giova
se giova
l' esistenza
del covo?
Cui prodest?
A chi prude
il gioco
rude?
Chi omette
se omette
per quali
vie si mette?
Chi ha
omesso l'ha ammesso
e non
concesso.
Niente
è incerto quanto incerto
il disegno
che si profila
serve all'
uopo
non si
vede il raggiro far luce
senza scopo?
(da "Monumentànee"
1992)
7.
Exibition
Saddames
et monsieurs
c' est
la guerre terrimistificante
fatta alla
videogame parterre
d'armi
alla vetroresina
di missili
espropriati
di rampe
semoventi, prendimi
se ti riesce,
di bunker... fuochino... fuochino
acqua acqua
acquona,
di colori
postmoderni
dei tracciati
esplodenti
con qualche
ricordo di Warhol,
ma anche
di doppia morte e tripla
morti di
paura di strazio
delusione
morti dinnanzi
alle proprie
televisioni.
E Dio sa
se il petrolio
è
l'oppio dei popoli
ora che
il suo consumo
brucia
in consumazione.
(da "Monumentànee"
1992)
8.
Delitto di signore
L'astio
doveva essere antico,
autentico
ottocento,
perché
usarono tutte le armi esponibili,
le più
sofisticate da credenza.
Dolores
sparò la sua argenteria
a cui rispose
Conchita con cristalleria di Boemia
la prima
oppose i mobili Fogliano bleu
la seconda
cacciò i legni di Cantù,
l'una un
gatto soriano
l'altra
un tappeto persiano,
un tavolo
stile impero
contro
un altro di marmo nero,
un brillante
di rosa canina
contro
un topazio acqua marina.
Uno
scioccaglio
per il tuppo
due cascie
nuove, una d'apeto, l'altra di chiuppo.
Uno stipo
con l'armiero, uno sproviero di tela ordinaria
un corpetto
di dobletto
quattro
fazzolettj ricamati pel petto
due filze
di corallo
tre
sopralacce
di percallo
un avantisino
di fiandina
un giuppone
di donna di saia scarlattina
una boffetta
nova l'altra come si trova...
(continua)
(da "Monumentànee"
1992)
9.
L'assassino
Testimonierò
che il mio assassino
era di
aspetto gentile, garbato
anche nei
modi di colpire, democratico
nell'infierire
a caso, senza privilegiare
punti del
corpo particolari,
non ci
potrei giurare
ma
massacrandomi
col machete
recitava
Foscolo dei Sepolcri
e sul punto
di recidermi la carotide
mostrò
un occhio blando
d'antiche
tenerezze frustrate
sì
da mettermi in pace
ed accettar
la sorte d'una follia
discesa
per vie di povertà peregrine
c'hanno
tenuto fino all'ultimo
intatta
la bontà dell'omo..
(da "Monumentànee"
1992)
10.
Le parole
Ormai molte
parole sono per sé, sole,
in forma
di foglia frale, disossate
con
ingordigia
lalica da vecchi palabratori...
Ecco le
parole, signore e signori,
dopo tanto
tempo, schiacciate
tremar
al vento, disincantate,
origami
senza convento,
d'ogni
peso lavate d'ogni orgoglio,
fate parlare
il pastore,
con le
parole alla brace
sentirete
il tuono,
un boato
se parla l'avvocato,
parlava
l'innamorato girando
e rigirando
parole allo spiedo
che
infiammavano
il bel viso,
lei aveva
sempre l'ultima parola
la parola
di scorta
che, sacra,
portava alle labbra.
Le parole
evocavano il vero
se si diceva
mister c'era il mistero.
(da
"Monumentànee"
1992)