VICO ACITILLO 124 - POETRY WAVE
Electronic Center of Arts

Direttore: Emilio Piccolo


Sans passion il n'y a pas d'art


Calamus
Almanacco di poesia


Maria Luisa Ripa

   
Ho lasciato il mio amore
Sono cambiata
Questo mio unico corpo
Ascolta
E ci si ammala




Ho lasciato il mio amore

Ho lasciato il mio amore
solo nella notte
abbracciare un cuscino
l’ho lasciato piangere
e pensare
          ed io mi perdevo
          in un tempo di plastica
dietro le parole
di personaggi strani…
                    ho creduto
                    ho inventato
                    …ho cercato
e per un po’ ho trovato
risposte sbieche
alla mia esistenza…

ho bevuto clorofilla preziosa
che ha tediato l’urlo silenzioso
delle paure
che ancora ascolto
e modulo
nel mio sentire…
e poi ho capito
          ho capito quanto tutto
          sia stato sufficiente
          ad annichilire il dolore
anestetizzare il pianto…

Ma cosa a chi
anestetizza questo silenzio
di pensieri vorticosi
di urli soffocati…di verità comprese a caso…

e il mio amore ancora tace
tace e aspetta il mio ritorno…

No!…non vado oltre adesso
adesso cambio rotta
e torno al tuo cuscino
…………amore… se amore aspetti
 

Sono cambiata  

Sono cambiata
il mio aspetto fuori
ha cambiato rotta
ha preso sembianze
che mai avrei pensato…
ed il mio viso
un po’ sciupato
si proietta avanti
negli anni
in uno stupore…

Dove sono i miei
lunghi capelli
e la mia pelle chiara

…Come foglie d’inverno
in piena estate, si sono persi
ora ingrigiti rinascono
e incorniciano un viso
ingiallito
stanco
segnato…

e mi ritrovo 
di nuovo a chiedermi
del “percorso”…
poche segnaletiche
su questa strada…
si va avanti a tentoni e spinte
e rotolando un po’ sui sassi
quando il sentiero,
diventa ripido
e la superficie sdrucciola…

ma ho un amico
un amico…
un amico che mi tiene
ed ho un amore
un grande amore
accanto
 

Questo mio unico corpo 

Questo mio unico corpo
          mi da un’unica vita

e in questa vita
questo corpo
si perde
in un sussulto

e nel dolore sento di esistere
 

consapevole del mio respiro
metto in fila i miei pensieri
che si accartocciano
attorno al silenzio…
 

Ascolta 

Ascolta,
non andare lontano
io sono qui…in ginocchio
accucciata sulla mia esistenza.

Ascolta le mie parole mute
i miei pensieri asfissiati.

Ascolta il mio affanno
ed il mio silenzio.

Ascolta questo corpo
che si piega come foglia d’autunno
mentre volteggia tra
altre foglioline stanche
in questo luogo senza tempo
e destino.
 

E ci si ammala

…e ci si ammala
e nella malattia
comprendi di 
non possedere il tuo corpo

non ti appartiene
come nulla ti appartiene
in questa vita
non hai il controllo sulle cose

                    Scopri l’unicità 
                    dei giorni
                    dei giorni che passano
                    nel dolore
                    si allungano
                    e si stendono nel tempo.

          Non serve chiedersi
          il perché del dolore
          degli accadimenti

non serve imprecare
“perché proprio a me”

Siamo parte dell’umanità dolente
Siamo parte del mondo che gira
Siamo parte del dolore cosmico
Siamo parte di Dio

          …e Dio ci tende la mano
          ci soffia la speranza nel cuore
          finché il corpo si assopisce
          e lo spirito emerge
          oltre la vita…


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