Singolare
infinito
Angolo
giro
Singolare
infinito
Alzarsi
per ricadere
Il
colore del volo
La
nascita nuova
Neuma
leggero danza
Passi
che non risuonano
Come a
sfiligranare fughe
Cerchi
d'acqua
1.
Singolare infinito
Nel
brulichio
variegato che tutto occupa
dove la
forma e il suono si toccano
gravita
in ampolla galleggiante
una spina
d'incognita
(un'ansia
antecedente ad ogni voce)
in attesa
dell'aerea congiunzione
che testimoni
presenza di luce
di là
del moto indistintamente ronzante
ed inneschi
il contatto
al centro
del senso
per essere
inseminata dal verso:
appena
un esile nervo che esplode
evocato
da un soffio
o incisione
nell'aria
vergata
da inchiostro
invisibile.
da "Limite
interdetto", Ripostes, Salerno-Roma,1993
2.
Angolo giro
Spigolo
che si apre
ruotando
su se stesso
in lotta
sul quadrante
gira tutti
i suoi gradi
trafitti
alla parete
sul
respiro
che oscilla e danza
in atomi
di quarzo
segnando
l'adesione sulla pelle
con
l'ala
di metallo
entro l'angolo
giro che si compie
in fuga
sullo zero...
e
si serra
all'approdo
la Figura:
dal suo
cerchio non esce:
vi si inscrive.
3.
Singolare infinito
Con
la carta
che manca
punta in
gioco
un presente
prossimo venturo
o un singolare
infinito
per vivere un solo attimo
in un punto
della mente
il tassello
mancante
dipinto
in anamorfosi
sul
versante
esatto dell'occhio
che strappa
il guinzaglio
e si sporge
a incontrare
lo scatto d'istantanea
sul volto
di Psiche
per vedersi.
4.
Alzarsi per ricadere
Alzarsi
per ricadere,
la luce
che spinge il buio
gira i
fianchi del sonno,
senza ironia
slacciarsi
una scarpa,vorresti
piangere
si piange
per povere cose
il
pianto
che nessuno sente
s'è
invecchiato addosso
come il
pigiama del malato,
i gradi
del pianto corrono ad allungarsi
all'infinito
offrirsi
Ad
un non
sguardo
Sulla
cresta
di ore ossute
e sangue
lava la mano
a nuovo
sangue
e si spoglia
il richiamo
dal suo
ramo:
dallo sguardo
si stacca
Chi lo ferma?
CHI
ASSOLVE
CHI ?
5.
Il colore del volo
Un
nervo
amputato di colore
annuncia
il grigio di turno
senza il
salto di sterpi senza
l'ostaggio
più affilato
che passa
nel cerchio di fuoco
mentre
tutto
all'indietro scivola
assimilato
al fondale dipinto
per uccelli
che beccano
l'abbaglio
e
si slega
intimamente si slega
il disegno
tra foschie
senza autore
che macchiano
la scena
ma
la scena
è più oltre,è appena
un'ala
nel blu che sogna
la gestazione
lentissima
del volo.
6.
La nascita nuova
Chi
scolpisce
l'interno
della statua
e scava
gallerie notturne...
Nei
solai
della mente fiori di lava
avvampano
e sono
dita invisibili
di una
segreta nascita:
c'è
un punto di fusione più fondo più
al limite
sul timer
gigante
verso il
Cenno che viene
che
scalzo
è in cammino
seguendo
l'ombra delle aste erette
che disegnano
il tempo
sulla torre
solare
salirà
l'arco del suono,
lungo l'ascolto
che scorre,
dentro
la nostra voce
il nostro
stesso
cammino.
7.
Neuma leggero danza
Neuma leggero danza
in battiti
di quarzo!
Viaggiano
a spettri luce
sfere complesse
entro l'interno
codice
Diorama che ti svolgi
a giro d'aria
a strati di memoria,così
entrando l'una nell'altra
scorrono passando oltre
le tue forme
che s'aprono cadendo
in riccioli di rosa
nell'abbraccio del fuoco
che le sfoglia
in gestazione lenta
rinascendo
il lussurioso fiore
delle
metamorfosi.
8.
Passi che non risuonano
Passi
che
non risuonano
nell'errante
dimora
l'unghia
che traccia a vuoto
l'altezza
senza volo senza schianto
e
questa
morte già accaduta
che mi
legge dentro
nella
corona
delle ore fisse
con cui
ho macinato essiccato suoni
in canne
d'organo dimenticate
solo
una
soglia
entro me
aperta passa nel libro
al
richiamo
che cade
con me in moto lento
ho dato intera la mia forma
entro la
veggente sostanza
nel graffito
che ha inciso
la domanda
e torna
al luogo
nel
cerchio
aperto di terra
nella radice
d'eco ferita
nella
pagina
segnata.
da "Campo
giroscopico", Edizioni Riccardi, Quarto, (Na), 1998
9.
Come a sfiligranare fughe
Come
a sfiligranare
fughe
di richiami
- ore di tutti
i quadranti
-
per certi
cantieri che conosco,
botole
semiaperte (ma distratte)
e poi
pareti
che si curvano
a onde
ma sono
enormi
prismi rotanti in balenìo
di denudate
facce,come roghi sanguigni
un po'
dolciastri
e brevi
svoltolano in giù
nei magazzini
delle maschere,
le
penombre
cinesi dietro i corpi,
i giochi
avversi
goduti
a spicchi entro vecchissime
carte nautiche
e all'angolo
il gran
silenzio d'acquario
grida il
vuoto
dove ancora,in
discesa lenta
nel mio
orologio a sabbia
tutto ti
scorgo
finchè
a una luna
smagrita al neon
- spaccata
in due - vado
a un ritorno
(qualcuno
chiama)
perdo la
chiave.
da "Origine
inversa" - Alfredo Guida Editore - Napoli,1995
10.
Cerchi d'acqua
Per essere
più vicino
a ciò
che si perde
il Coltivatore
della Memoria
aprì
diametri attorno al sasso
scendendo
al buio delle acque
dove vide
se stesso
nel libro
in cui disparve
e vi perse
i gioielli
Custodì il libro
la trasfusione
necessaria
di una
sola vera parola
e vide
unghie di sabbia
e vide
dita serrare a pugno
l'Ostrica
Favolosa.
Marisa
Papa Ruggiero
Marisa
Papa Ruggiero vive a Napoli, ha
insegnato nei Licei e collabora a riviste
di ricerca letteraria. E' stata
redattrice di Oltranza e di Risvolti.
La sua
attività creativa è documentata
in diverse pubblicazioni antologiche e in
riviste. Alla poesia lineare alterna
quella visuale ed ha partecipato a letture
e mostre. Ha
pubblicato:"Terra emersa"(1991); "Limite interdetto" (Ed. Ripostes
1993); "Origine
inversa" (Ed Guida 1995); "Campo giroscopico" (Ed. Riccardi
1998);"Persephonia"
(Ed. Manni 2001); "Oblique ubiquità" ( in "Locus solus"
Ed. Riccardi 2003); "Il
passaggio dei segni" (Ed. Socrate 2003); e in prosa: "Le verità bugiarde"
(Il Laboratorio - Le Edizioni 2008).