1.
Il lauro di Montale
2. Senza appigli (àncora/ancora)
3. Febbre di libertà
4. Il cappello del poeta
5. Angelo caduto (siesta)
6. Per Amelia Rosselli
7. Due traduzioni
8. Due inediti
9. Due traduzioni in tedesco
10.
Due traduzioni in spagnolo
1.
Il lauro di Montale
un po' tristi
un po' matti i poeti
(spioni
o giocolieri
nello
specchio
o facendo gli struzzi
indagando
indomiti eremiti
nei domini
del linguaggio)
raccontano
strampalate
fole che poi pubblica Scheiwiller
- almeno
quando a loro
occhi di
volpe sorride la fortuna
e un premio
è lauro/consacrazione
riottosi
per mano ci accompagnano a forza
i poeti
misurando sui nostri esitanti
i loro
agili passi di fumo
fino dove
raggiungerli è possibile e fino
alle porte
insuperabili per noi
della
casa/tempio
ove forgiano la vita
in forma
di parola
2.
Senza appigli (àncora/ancora)
quante assenze
/ nel mio cuore
nessuna
croce manca / forse ho preso
la mano
al tempo srotolando il filo
dell'aquilone
- volato chissà dove
tra campanile
e campanile non mi tengono
i fili
che all'acrobata permisero
sospensioni
ben più ardue :casco giù
saltimbanco
forse dell'animaccia vostra
desiderosi
di vedermi senza appigli
mercanti
pronti a vendermi - e non
l'avrete
facilmente vinta
l'anima
mia che pianissimo s'invola
3.
Febbre di libertà
Ma quale
febbre (del fare/dello scrivere)
- io
cerco sempre
un'aspirina
che mi
tempri al fuoco degli anni
ma
febbre/fuoco/fare
è surrogato
di vita
(a caro prezzo)
impegno/bisogno
cui non si rinuncia
se Luzi
invita a non tradire un sogno
se Ingrao
minaccia chi si ferma e sta
Libertà
vo-
rrei cercare
almeno
se trovare
dubito sia possibile
/ schiavo
di tanti padroni
di me
padrone
infine
ma finirei
cercando nel paniere
(nel privato
scrigno) dei segni
cui
fedeltà
dichiaro ancora?
4.
Il cappello del poeta
(a
Tommaso
Lisi)
Cadono le
tue parole come il cacio
- a te
lo posso dire - sui maccheroni
quando
ci vuole ed ora ci volevano
anche le
tue parole per convincermi
che è
tempo di finirla (di giocare)
e dedicarsi
a vivere la vita
noi siamo
destinati noi poeti
a non essere
nostri a dare agli altri
quello
che non ci va di trattenere
ed è
per questo forse che nemmeno
a loro
importa - se non siamo loro
- di che
sapore sia una parola
proviamo
a dare a chi ci chiede aiuto
l'aiuto
che gli occorre: se un cappello
gettiamo
a chi non ha la testa come
pretendiamo
di essergli d'aiuto?
diamogli
in prestito una testa (anche
la nostra)
dove se lo possa mettere...
5.
Angelo caduto (siesta)
scappa la
luna dal vaso dei sogni
astolfo
non tiene più a freno
l'ippogrifo
ma inseguirla non vuole
or nella
mente una scintilla accende
fuochi
fatui suscitando e l'isola remota
ove infelice
prigioniero abitò smemora
smarrite
le forze non salirà a rincorrere
la
follìa
cui troppo a lungo il rimpianto
dedicò
di una stagione allora bella
tarpate
le ali il magico destriero
l'eroe
pensoso sgonfia la corazza
rinsavito
anzitempo il cuore imbelle
quanto
sa di antico
canto la
nostalgia!
6.
Per Amelia Rosselli
quando muore
un poeta moriamo tutti un pezzetto,
quando
muore suicida un poeta l'abbiamo ammazzato
un pezzetto
ciascuno un po' tutti - ed è inutile
meravigliarsi
che lo Stato ai funerali non ci fosse:
dov'era
mai stato, lo Stato, prima? e dov'è quando
un poeta
lavora e per tutti e per tutti si sente
ogni giorno
più solo mentre a rotoli
precipita
la vita che non sa più come vivere
e finisce
per essere nemmeno più vita
nemmeno
quella che gli altri chiamano vita
perché
almeno gli altri vivono quella soltanto
7.
Due traduzioni
Da
John
F. Deane
Ghost
I sat where
she had sat
in the
fireside chair
expecting
her to come down the stairs
into the
kitchen;
the door
was open, welcoming;
coals shifted
in the Rayburn,
a kettle
hummed;
she heard
the sussurrations of the fridge,
she had
surrounded herself with photographs,
old
calendars,
hand-coloured picture-postcards;
sometimes
a robin looked in at her from the world
or a dog
barked vacantly from the hill;
widowed
she sat, in the fireside chair,
leaning
into a populated past;
she sat
so quietly, expecting ghosts,
that a
grey mouse moved by, uncurious
till she
stomped her foot against the floor;
and did
she sense, I wondered, the ghost
who would
come after her death to sit
where she
had sat, in the fireside chair?
Fantasma
Seduto là
dov’ella si sedeva,
sulla
seggiola
accanto al fuoco,
aspettandomi
che scenda per le scale
giù
in cucina:
la porta
era aperta, accogliente;
il carbone
crepitava nella stufa,
il bollitore
borbottava;
lei ascoltava
il mormorìo del frigorifero.
Si era
circondata di fotografie,
vecchi
calendari e cartoline colorate a mano;
dal mondo
esterno a volte un pettirosso la guardava
e dalla
collina un cane annoiato abbaiava.
Rimasta
vedova, sedeva accanto al fuoco,
china sopra
la folla dei ricordi;
così
calma sedeva, come aspettando fantasmi,
che un
topo grigio la sfiorava senza scuoterla
finché
batteva i piedi sopra il pavimento;
e lo sentiva
allora, mi son chiesto, il fantasma
che sarebbe
venuto, lei morta, a sedersi
dove lei
era stata, la seggiola accanto al fuoco?
Penance
They leave
their shoes, like signatures, below;
above,
their God is waiting. Slowly they rise
along the
mountainside where rains and winds go
hissing,
slithering across. They are hauling up
the bits
and pieces of their lives, infractions
of the
petty laws, the little trespasses and
sad
transgressions.
But this bulked mountain
is not
disturbed by their passing, by this mere
trafficking
of shale, shifting of its smaller stones.
When they
come down, feet blistered, and sins
fretted
away, their guilt remains and that black
mountain
stands against darkness above them.
Penitenza
Lasciano
come una firma le loro scarpe in basso;
sopra,
il loro Dio li aspetta. Salgono lenti
sulla
montagna
lungo il fianco, dove pioggia e vento
sibilando
li prendono d’infilata. E si trascinano
gli amari
bocconi delle loro vite, le minime
infrazioni
alla legge, piccole colpe e tristi
trasgressioni.
Ma la mole montuosa
non è
turbata dal loro passaggio, questo semplice
trafficare
d’argilla, scricchiolìo di minuscole pietre.
Quando
tornano giù, i piedi piagati, e i peccati
eliminati,
rimane loro la colpa e quella nera
montagna
resta contro l’oscurità sopra di loro.
8.
Due inediti
1. Per amore
di un figlio
Ti chiamerà mamma
e sarà mio figlio
- il nostro
frutto di
un bene accumulato
a lungo
perché sappia
degno erede
affidarlo alla vita
frutto della
ragione che vorrà
non cedere
a nuovi barbari
la bellezza
del mondo
per impedire
lo sperpero
nella noia
dei sensi
per evitare
di perdere
anche le
ultime sorprese
voglio crederci
crederci subito
perché
già oltre l’argine sento
la fiumana
degli eserciti a travolgere
a distruggere
le vestigia del bello
*
Sarà
il libro in cui insieme scriveremo
di noi
per lui perché sappiano gli altri
come
arrivammo
a credere nel sogno
cui attingere
la forza di sognare
ancora
in una pallida caduta
e sarà
il nostro sorriso quando avremo
poca voglia
di illuderci ormai
la nostra
lacrima se non riusciremo
a
dimostrargli
che bisogna illudersi
per soffrire
da grandi
succhierà
da te la forza
della
volontà
che cresce
e fa crescere
l’uomo
avrà
stimmate nell’anima
e cuore
di poeta
falegname
di parole
porterà
i segni dei tempi
sofferti
a cercare la luce
e gli diremo
che nel
gioco dell’essere e del dare
difficilmente
si vince una partita
senza essere
chi dà
2.
Viaggio
a Sète
Il cimitero
marino è un’oasi aperta
palpitante
di memorie e imperscrutabili
disegni
- sui pastelli di Sète
pennellate
di luce spande il vento
sbriluccicano
in volo contro il sole
dei vocianti
gabbiani le grandi ali
lontana
una canzone conosciuta
riapre
ricompone altre memorie
- scorci
di te dipingono
le parole
sulla tela del tempo
*
Qui nel
mattino della nuova vita
accompagnato
dalla verità
convinto
l’occasione ti rapisce
disarmonie
dell’esistenza ricomposte
voci suoni
rumori in cui nascondere
indispensabile
una pausa a primavera
ricorda Valéry che nel cercare
è l’essenza dell’arte e la poesia
è la grazia di un giorno
ma tentare no - bisogna vivere
come che sia tracciata
la linea che comunque rientra in gioco
a miracol
mostrare può non essere
sufficiente
uno sguardo - una parola
a dipanare
matasse arravogliate
e approssimandosi
alla verità scompaiono
le ombre
inquietanti del passato
presenze
disarmoniche ormai mute
*
E ci sei
tu - coccola di stupore
ci sei tu
nella pioggia a sorridere
a carezzarmi
e sciogliere
turbamenti
di buio
quando sembra
che dimentichino i giorni
il nostro
diritto ad avere
la nostra
voglia di primavera
ci sei tu
- quando il dubbio di un errore
inasprisce
i contorni del gioco
ci sei tu
sull’orizzonte più vicino
bocciolo
di speranza
- tu
9.
Due traduzioni in tedesco
TRAPPOLA
Abitudine
si fa la solitudine
nell'intimità
riconquistata
convalescendo
inguaribili ferite
monòpoli
giocato allo specchio
aspettando
che le perdite fittizie
concretamente
qualcuno risarcisca
gatto e
topo con l'antica certezza
che alla
trappola fuggire non si può
ma
lottare per evadere si deve
nell'uragano
di un ventilatore
via col
vento le carte e i contrassegni
quando
si è stanchi di vincere comunque
FALLE
Zur Gewohnheit
wird die Einsamkeit
in der
wieder gewonnenen Vertrautheit
unheilbare
Wunden genesend
Monopoli
beim Spiegel gespielt
abwartend
daß die Scheinverluste
jemand
konkret ersetzt
Katz und
Maus in der alten Gewißheit
daß
man vor der Falle nicht fliehen kann
aber man
muß kämpfen um zu entfliehen
im Orkan
eines Ventilators
weg mit
dem Wind die Papiere und die Kennzeichen
wenn man
also siegesmüde ist.
PETER PAN
DA GRANDE
Un pensiero
felice
e
tu voli
folletto
cui sorride l'avventura
- ma devi
crederci
sempre
non mollare
la
presa
o perderai
per sempre
il sogno
in cui sorride la tua vita
una lacrima
può sciogliere la pietra
incantesimo
che stringe il tuo passato
- torna
a battere il cuore
gelato
mille voci
accarezzandolo bambino
e la
commozione
è linfa che risveglia
esci dall'ombra
vola all'avventura
- muoiono
le abitudini: sorridi
felice
se
sorridi alla tua vita
e il sole
è
in te
PETER
PAN
ALS ERWACHSENER
Ein
glücklicher
Gedanke
und du fliegst
Kobold
dem das Abenteuer zulächelt
-aber du
mußt daran glauben
immer
laß
den Griff
nicht los
oder du wirst
für
immer
den Traum
verpassen in welchem dein Leben lächelt
eine Träne
kann einen Stein auflösen
Verzauberung
die deine Vergangenheit drückt
- das Hertz
pocht wieder
eiskalt
tausend
Stimmen liebkosen das Kind
und die
Ergriffenheit ist Elixier das wieder weckt
du trittst
aus dem Schatten
flieg zum Abenteuer
- es sterben
die Gevonhnheiten: du lächelst
glücklich
wenn
du dem Leben zulächelst
und die
Sonne
ist
in dir.
10.
Due traduzioni in spagnolo
AL DANNO
DEI GIORNI
(a
Pier Paolo vent'anni dopo)
Pierpaolo
usignolo non sapevi
che il
dolore fuori della chiesa
:quello
vero che segna chi soffre
nella delizia
di un mattino
diverso
assaporavi
un incantesimo
cresciuto
al danno dei giorni hai scoperto
-
mimetica paura -
l'ipocrisia
dell'indifferenza
l'ultimo
ciak nel film della tua vita
- stupita
ingenuità di fanciullo -
è
stato il primo senza la tua firma
A DESPECHO
DE LOS DIAS
Pierpaolo
ruiseñor no conocías
más
que el dolor fuera de la iglesia
: el
verdadero
que marca a quien sufre
en la delicia
de una mañana
distinto
saboreabas
un encantamiento
crecido
a despecho de los días has descubierto
-
mimético
miedo -
la
hipocresía
de la indiferencia
el último
clac en la pelicula de tu vida
- sorprendida
ingenuidad de niño -
fue el
primero sin tu firma
GABRIELLA
(a
Gabriella Sobrino)
Todavia
c'est à dire
che la
vita è divertire
scimmia
sapiente en travesti
non inganni
che te stesso
ingoiando
giornate un po' stronze
indigeribili
senza un digestivo
:ça
va sans dire
lungimirando
scivoli
inciampando
nel presente
io no,
non riconosco
amore
non i sapori
buoni della vita
se quelli
amari prediligo
e
amen
dopo un concerto di rinunce
chi mi ridice
con pazienza la parola
cui
ormeggiare
un bateau ivre
stanco
di menare
la danza sulle onde
stremato
da ostili aquiloni?
lontano
divinando un approdo
GABRIELLA
Todavia
c'est à dire
que la
vida es divertir
mono sabio
en travesti
no
engañas
más que a ti mismo
tragando
jornadas un poco tontas
indigeribles
sin un digestivo
: ça
va sans dire
previsor
resbalas
tropezando
con el presente
yo no, no
reconozco
amor
ni los
sabores buenos de la vida
si los
amargos prefiro
y amén
después
de un concierto de renuncias
¿quién
me repite con paciencia la palabra
en la que
atracar un bateau ivre
cansado
de danzar
sobre las olas
extenuado
por hostiles aquilones
adivinando
lejos un amarre