VICO ACITILLO 124 - POETRY WAVE
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Direttore: Emilio Piccolo


Sans passion il n'y a pas d'art


Calamus
Almanacco di poesia


Giuseppe Napolitano

   

  1. Il lauro di Montale
  2. Senza appigli (àncora/ancora)
  3. Febbre di libertà
  4. Il cappello del poeta
  5. Angelo caduto (siesta)
  6. Per Amelia Rosselli
  7. Due traduzioni
  8. Due inediti
  9. Due traduzioni in tedesco
10. Due traduzioni in spagnolo


1. Il lauro di Montale

un po' tristi un po' matti i poeti
(spioni o giocolieri
nello specchio o facendo gli struzzi
indagando indomiti eremiti
nei domini del linguaggio)
raccontano
strampalate fole che poi pubblica Scheiwiller
- almeno quando a loro
occhi di volpe sorride la fortuna
e un premio è lauro/consacrazione
riottosi per mano ci accompagnano a forza
i poeti misurando sui nostri esitanti
i loro agili passi di fumo
fino dove raggiungerli è possibile e fino
alle porte insuperabili per noi
della casa/tempio ove forgiano la vita
in forma di parola
 

2. Senza appigli (àncora/ancora)

quante assenze / nel mio cuore
nessuna croce manca / forse ho preso
la mano al tempo srotolando il filo
dell'aquilone - volato chissà dove
tra campanile e campanile non mi tengono
i fili che all'acrobata permisero
sospensioni ben più ardue :casco giù
saltimbanco forse dell'animaccia vostra
desiderosi di vedermi senza appigli
mercanti pronti a vendermi - e non
l'avrete facilmente vinta
l'anima mia che pianissimo s'invola
 

3. Febbre di libertà

Ma quale febbre (del fare/dello scrivere)
- io
cerco sempre un'aspirina
che mi tempri al fuoco degli anni
ma febbre/fuoco/fare è surrogato
di vita (a caro prezzo)
impegno/bisogno cui non si rinuncia
se Luzi invita a non tradire un sogno
se Ingrao minaccia chi si ferma e sta

Libertà vo-
rrei cercare almeno
se trovare dubito sia possibile
/ schiavo di tanti padroni
di me
padrone infine
ma finirei cercando nel paniere
(nel privato scrigno) dei segni
cui fedeltà dichiaro ancora?
 

4. Il cappello del poeta
(a Tommaso Lisi)

Cadono le tue parole come il cacio
- a te lo posso dire - sui maccheroni
quando ci vuole ed ora ci volevano
anche le tue parole per convincermi
che è tempo di finirla (di giocare)
e dedicarsi a vivere la vita
noi siamo destinati noi poeti
a non essere nostri a dare agli altri
quello che non ci va di trattenere
ed è per questo forse che nemmeno
a loro importa - se non siamo loro
- di che sapore sia una parola
proviamo a dare a chi ci chiede aiuto
l'aiuto che gli occorre: se un cappello
gettiamo a chi non ha la testa come
pretendiamo di essergli d'aiuto?
diamogli in prestito una testa (anche
la nostra) dove se lo possa mettere...
 

5. Angelo caduto (siesta)

scappa la luna dal vaso dei sogni
astolfo non tiene più a freno
l'ippogrifo ma inseguirla non vuole
or nella mente una scintilla accende
fuochi fatui suscitando e l'isola remota
ove infelice prigioniero abitò smemora
smarrite le forze non salirà a rincorrere
la follìa cui troppo a lungo il rimpianto
dedicò di una stagione allora bella
tarpate le ali il magico destriero
l'eroe pensoso sgonfia la corazza
rinsavito anzitempo il cuore imbelle
quanto sa di antico
canto la nostalgia!
 

6. Per Amelia Rosselli

quando muore un poeta moriamo tutti un pezzetto,
quando muore suicida un poeta l'abbiamo ammazzato
un pezzetto ciascuno un po' tutti - ed è inutile
meravigliarsi che lo Stato ai funerali non ci fosse:
dov'era mai stato, lo Stato, prima? e dov'è quando
un poeta lavora e per tutti e per tutti si sente
ogni giorno più solo mentre a rotoli
precipita la vita che non sa più come vivere
e finisce per essere nemmeno più vita
nemmeno quella che gli altri chiamano vita
perché almeno gli altri vivono quella soltanto
 

7. Due traduzioni
Da John F. Deane

Ghost
I sat where she had sat

in the fireside chair
expecting her to come down the stairs
into the kitchen;
the door was open, welcoming;
coals shifted in the Rayburn,
a kettle hummed;
she heard the sussurrations of the fridge,
she had surrounded herself with photographs,
old calendars, hand-coloured picture-postcards;
sometimes a robin looked in at her from the world
or a dog barked vacantly from the hill;
widowed she sat, in the fireside chair,
leaning into a populated past;
she sat so quietly, expecting ghosts,
that a grey mouse moved by, uncurious
till she stomped her foot against the floor;
and did she sense, I wondered, the ghost
who would come after her death to sit
where she had sat, in the fireside chair?

Fantasma
Seduto là dov’ella si sedeva,

sulla seggiola accanto al fuoco,
aspettandomi che scenda per le scale
giù in cucina:
la porta era aperta, accogliente;
il carbone crepitava nella stufa,
il bollitore borbottava;
lei ascoltava il mormorìo del frigorifero.
Si era circondata di fotografie,
vecchi calendari e cartoline colorate a mano;
dal mondo esterno a volte un pettirosso la guardava
e dalla collina un cane annoiato abbaiava.
Rimasta vedova, sedeva accanto al fuoco,
china sopra la folla dei ricordi;
così calma sedeva, come aspettando fantasmi,
che un topo grigio la sfiorava senza scuoterla
finché batteva i piedi sopra il pavimento;
e lo sentiva allora, mi son chiesto, il fantasma
che sarebbe venuto, lei morta, a sedersi
dove lei era stata, la seggiola accanto al fuoco?
 

Penance
They leave their shoes, like signatures, below;

above, their God is waiting. Slowly they rise
along the mountainside where rains and winds go
hissing, slithering across. They are hauling up
the bits and pieces of their lives, infractions
of the petty laws, the little trespasses and
sad transgressions. But this bulked mountain
is not disturbed by their passing, by this mere
trafficking of shale, shifting of its smaller stones.
When they come down, feet blistered, and sins
fretted away, their guilt remains and that black
mountain stands against darkness above them.

Penitenza
Lasciano come una firma le loro scarpe in basso;

sopra, il loro Dio li aspetta. Salgono lenti
sulla montagna lungo il fianco, dove pioggia e vento
sibilando li prendono d’infilata. E si trascinano
gli amari bocconi delle loro vite, le minime
infrazioni alla legge, piccole colpe e tristi
trasgressioni. Ma la mole montuosa
non è turbata dal loro passaggio, questo semplice
trafficare d’argilla, scricchiolìo di minuscole pietre.
Quando tornano giù, i piedi piagati, e i peccati
eliminati, rimane loro la colpa e quella nera
montagna resta contro l’oscurità sopra di loro.
 

8. Due inediti

1. Per amore di un figlio

     Ti chiamerà mamma
     e sarà mio figlio
     - il nostro

frutto di un bene accumulato
a lungo perché sappia
degno erede affidarlo alla vita

frutto della ragione che vorrà
non cedere a nuovi barbari
la bellezza del mondo

per impedire lo sperpero
nella noia dei sensi
per evitare di perdere
anche le ultime sorprese

voglio crederci crederci subito
perché già oltre l’argine sento
la fiumana degli eserciti a travolgere
a distruggere le vestigia del bello

*

Sarà il libro in cui insieme scriveremo
di noi per lui perché sappiano gli altri
come arrivammo a credere nel sogno
cui attingere la forza di sognare
ancora in una pallida caduta

e sarà il nostro sorriso quando avremo
poca voglia di illuderci ormai
la nostra lacrima se non riusciremo
a dimostrargli che bisogna illudersi
per soffrire da grandi

succhierà da te la forza
della volontà che cresce
e fa crescere l’uomo
avrà stimmate nell’anima
e cuore di poeta
falegname di parole

porterà i segni dei tempi
sofferti a cercare la luce
e gli diremo
che nel gioco dell’essere e del dare
difficilmente si vince una partita
senza essere chi dà 

2. Viaggio a Sète

Il cimitero marino è un’oasi aperta
palpitante di memorie e imperscrutabili
disegni - sui pastelli di Sète
pennellate di luce spande il vento

sbriluccicano in volo contro il sole
dei vocianti gabbiani le grandi ali

lontana una canzone conosciuta
riapre ricompone altre memorie
- scorci di te dipingono
le parole sulla tela del tempo

*

Qui nel mattino della nuova vita
accompagnato dalla verità
convinto l’occasione ti rapisce

disarmonie dell’esistenza ricomposte
voci suoni rumori in cui nascondere
indispensabile una pausa a primavera

     ricorda Valéry che nel cercare
     è l’essenza dell’arte e la poesia
     è la grazia di un giorno

     ma tentare no - bisogna vivere
     come che sia tracciata
     la linea che comunque rientra in gioco

a miracol mostrare può non essere
sufficiente uno sguardo - una parola
a dipanare matasse arravogliate

e approssimandosi alla verità scompaiono
le ombre inquietanti del passato
presenze disarmoniche ormai mute

          *

E ci sei tu - coccola di stupore

ci sei tu nella pioggia a sorridere
a carezzarmi e sciogliere
turbamenti di buio

quando sembra che dimentichino i giorni
il nostro diritto ad avere
la nostra voglia di primavera

ci sei tu - quando il dubbio di un errore
inasprisce i contorni del gioco

ci sei tu sull’orizzonte più vicino
bocciolo di speranza
     - tu

9. Due traduzioni in tedesco

TRAPPOLA
Abitudine si fa la solitudine

nell'intimità riconquistata
convalescendo inguaribili ferite

monòpoli giocato allo specchio
aspettando che le perdite fittizie
concretamente qualcuno risarcisca

gatto e topo  con l'antica certezza
che alla trappola fuggire non si può
 ma lottare per evadere si deve

nell'uragano di un ventilatore
via col vento le carte e i contrassegni
quando si è stanchi di vincere comunque

FALLE
Zur Gewohnheit wird die Einsamkeit

in der wieder gewonnenen Vertrautheit
unheilbare Wunden genesend

Monopoli beim Spiegel gespielt
abwartend daß die Scheinverluste
jemand konkret ersetzt

Katz und Maus in der alten Gewißheit
daß man vor der Falle nicht fliehen kann
aber man muß kämpfen um zu entfliehen

im Orkan eines Ventilators
weg mit dem Wind die Papiere und die Kennzeichen
wenn man also siegesmüde ist.
 
PETER PAN DA GRANDE
Un pensiero felice

 e tu  voli
folletto cui sorride l'avventura
- ma devi crederci
  sempre

non mollare
la presa  o perderai
  per sempre
il sogno in cui sorride la tua vita

una lacrima può sciogliere la pietra
incantesimo che stringe il tuo passato
- torna a battere il cuore
   gelato
mille voci accarezzandolo bambino
e la commozione è linfa che risveglia

esci dall'ombra
   vola all'avventura
- muoiono le abitudini: sorridi
felice
 se sorridi alla tua vita
e il sole
 è in te

PETER PAN ALS ERWACHSENER 
Ein glücklicher Gedanke
  und du fliegst
Kobold dem das Abenteuer zulächelt
-aber du mußt daran glauben
 immer

laß den Griff
nicht los oder du wirst
für immer
den Traum verpassen in welchem dein Leben lächelt

eine Träne kann einen Stein auflösen
Verzauberung die deine Vergangenheit drückt
- das Hertz pocht wieder
 eiskalt
tausend Stimmen liebkosen das Kind
und die Ergriffenheit ist Elixier das wieder weckt

du trittst aus dem Schatten
  flieg zum Abenteuer
- es sterben die Gevonhnheiten: du lächelst
glücklich
 wenn du dem Leben zulächelst

und die Sonne
 ist in dir.
 

10. Due traduzioni in spagnolo

AL DANNO DEI GIORNI
(a Pier Paolo vent'anni dopo)  

Pierpaolo usignolo non sapevi
che il dolore fuori della chiesa
:quello vero che segna chi soffre

nella delizia di un mattino
diverso
assaporavi un incantesimo

cresciuto al danno dei giorni hai scoperto
 - mimetica paura -
l'ipocrisia dell'indifferenza

l'ultimo ciak nel film della tua vita
- stupita ingenuità di fanciullo -
è stato il primo senza la tua firma  

A DESPECHO DE LOS DIAS

Pierpaolo ruiseñor no conocías
más que el dolor  fuera de la iglesia
: el verdadero que marca a quien sufre

en la delicia de una mañana
         distinto
saboreabas un encantamiento

crecido a despecho de los días has descubierto
- mimético miedo -
la hipocresía de la indiferencia

el último clac en la pelicula de tu vida
- sorprendida ingenuidad de niño -
fue el primero sin tu firma 

GABRIELLA
(a Gabriella Sobrino)

Todavia  c'est à dire
che la vita è divertire
 
scimmia sapiente en travesti
non inganni che te stesso
ingoiando giornate un po' stronze
indigeribili senza un digestivo
:ça va sans dire

lungimirando scivoli
inciampando nel presente
 
io no, non riconosco
                     amore
non i sapori buoni della vita
se quelli amari prediligo
   e
amen
     dopo un concerto di rinunce

chi mi ridice con pazienza la parola
cui ormeggiare un bateau ivre
  stanco
di menare la danza sulle onde
stremato da ostili aquiloni?
lontano divinando un approdo  

GABRIELLA

Todavia c'est à dire
que la vida es divertir

mono sabio en travesti
no engañas más que a ti mismo
tragando jornadas un poco tontas
indigeribles sin un digestivo
: ça va sans dire

previsor resbalas
tropezando con el presente

yo no, no reconozco
          amor
ni los sabores buenos de la vida
si los amargos prefiro
          y amén
después de un concierto de renuncias

¿quién me repite con paciencia la palabra
en la que atracar un bateau ivre
          cansado
de danzar sobre las olas
extenuado por hostiles aquilones
adivinando lejos un amarre



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