1.
Storia e Geografia
2.
Indiani
3.
Distanza
4.
Notturno
1.
Storia e Geografia
E' l'indotto
che ci toglie trasparenza
quella
meravigliosa gioventù
C'e una
carta geografica sul muro
amore mio,
dove ti porterei..
ma siamo
già dovunque, e siamo sempre
e quasi
sempre non ci siamo più.
Però
sono testardo nella storia
con gli
occhi chiusi tocco una città
Slittare
impercettibile del mondo:
ecco
l'azzurro.
Il mare
manda un bacio. E se ne va.
2.
Indiani
del resto
anche gli indiani
istoriavano
capolavori nella sabbia
sa cos'è
la poesia
l'incrocio
dei tuoi occhi
il battito
disordine
imprevisto del dolore
e l'ordine
ritorna
tra le
tue gambe e il cielo
di carta
moschicida
guarda che
mosche siamo, amore
guarda
che dita
del resto
se non sai
che questo
nostro è amore
piccolo,
e leggi
un libro
col capo reclinato,
aspetti
che apra il nostro bar
lo sai che
c'e una strada
tra l'essere
e il non essere
il tempo
e le sue ore.
Riempirle
é debolezza.
L'unica
cosa seria della vita.
3.
Distanza
Ti ho sempre
immaginata senza storia
gatta perduta
in mezzo alla città
per questo
i nostri occhi erano complici
un muro
alto, come da Montale,
o da Leopardi
un'infelicità
non ho pensato
niente, solo amore,
fumato
di nascosto in qualche bar
amore letterario,
e corporale,
un buco
immenso fa pensare al dio
da sempre
non ti vedo, la distanza.
Poi so
che hai un figlio. E non è figlio mio.
4.
Notturno
Terribile
notturno del duemila
giovani
vecchi e poi
piccole
fragole, il muschio, gli origàmi
Il fiato,
il fiato del metallo urla,
unghie
di gatto eleganti e viola
L'inutile
del fare
profondamente
intrinseco al dovere
I vetri
sono grandi in questa stanza
il cielo
gioca a carte e non mi aiuta
e Mila
sono tre mesi che non mi saluta