Sulla
lunga scia distratta
Io
seme parola prato
Nella
marea dei nomi, tu
Non
l'ammaestramento dei folli
Sulla
lunga scia distratta
sulla lunga scia distratta
alla luce io contende
segreto e golfo
alle parole la volontà del seme
Io
seme parola prato
io seme parola prato
arto malato
io che
io quando
io dunque
e dunque tu
benedetto a sete e fame
a ruggine che in lievito muta
palpito e misura
Nella
marea dei nomi, tu
nella marea dei nomi, tu
riconosci l’assente
e quella cosa in pietra
che sempre l’accompagna
per questo babele
canta il tuo nome
ed io non sono che ombra
sorella nel cerchio di quei suoni
Non
l'ammaestramento dei folli
non l’ammaestramento dei
folli
né dei
fanciulli in fiore
bene invece il nome
allo spazio
che trema e insieme
li sposa, a quel
tempo
dove esilio e morte
all’infanzia volgono
lo sguardo
come ad anello
iniziale