Il benessere
La
vita in versi
Mi
piacerebbe ma non vorrei essere un poeta tragico
Minne
Midons
E
lui da essa sia primo architetto
Il benessere
Quanti hanno
avuto ciò che non avevano:
un lavoro,
una casa-ma poi
che l'ebbero
ottenuto vi si chiusero.
Ancora
per poco sarò tra voi.
La vita in versi
Metti in
versi la vita, trascrivi
fedelmente,
senza tacere
particolare
alcuno, l'evidenza dei vivi.
Ma non
dimenticare che vedere non è
sapere,
né potere, bensì ridicolo
un altro
voler essere che te.
Nel sotto
e nel soprammondo s'allacciano
complicità
di visceri, saettano occhiate
d'accordi.
E gli astanti si affacciano
al limbo
delle intermedie balaustre:
applaudono,
compiangono entrambi i sensi
del
sublime-l'infame,
l'illustre.
Inoltre
metti in versi che il morire
è
possibile a tutti più del nascere
e in ogni
caso l'essere è più del dire.
Mi
piacerebbe ma non vorrei essere un poeta tragico
Mi piacerebbe
ma non vorrei essere un poeta tragico
Comico suo
malgrado è il colmo del comico.
Spesso
patetico fu il comico con intenzione.
Tragico
suo malgrado è il solo possibile
Esito
imprevedibile
della commedia.
Non cerco
la tragedia ma ne subisco la vocazione.
Minne
Midons
Minne Midoms
E in ogni
altra cura lasciata
Esploro
volumi
Alcuno
che racconti:
E' successo
anche a me-
Dove la
mente prigioniera stagni
Vostra
o di chi non so
O che voi
non sapete
Verso quali
pensieri a quali mète
Mai mi
svagassi anch'io
Su quella
ferma strada
Dove
c'incontra
(narrano) lo sguardo
Che tutto
insieme vede
Chiamato
Dio
E
lui da essa sia primo architetto
E lui da
essa sia primo architetto-
Prigione
non nel senso stretto
La sua
più che del corpo
Dell'intelletto:
Sbarre
serrature bastano
A farle
via un po' di plastico
Pazienza
di lima piedi di porco-
Ma chi
è carceriere di se stesso
Ha un bel
prendersi su capello per capello
A tirarsene
fuori:
Cafarnao
d'un cervello
Non
c'è
grazia se non muori