Agog
(smanioso)
American pie
Così tante
Davvero
In questa stanza
Montagna tremante
Ottobre
Riflessione globale
Una lunga pausa tortuosa
Yorshire
Rap
Agog (smanioso)
Per Jack
Ciò
che ti accade
è
la dispettosa visibilità
della luce
oscura
i tuoi occhi
sono nei miei palmi
roteando
gioioso,
respiro benedetto
mio glorioso
cappotto multicolore
che rivolta
il mio cuore
lo solleva
sull’orlo frastagliato della vita
dove saltella
e ride
dalle
più
intense profondità
il cielo
una allodola
nella tua
luna
la terra
un motivo di speranza
nella tua
bocca
o bocca,
mirabile bocca
che non
si ferma mai
io sono
smaniosa nella tua.
American pie
Questa è
terra di nessuno
dove non
gliene importa un cazzo a nessuno,
qui è
dove cazzo fu inventato:
figlio
di puttana
fottiti
fotti il
tuo vicino.
È
qui che il catrame
sta disteso
per essere fottuto
da un
miliardo
di auto
che aspirano
tutto il tempo,
dove i
muffins stanno uno sull’altro
fino ad
arrivare in cielo
e tuttavia
non abbastanza
per bastare
per tutti,
dove gente
raggomitolata
muore dal
freddo
fianco
a fianco
con il
grasso dell’oca
che cola
dalle tavole
della
sottomissione.
Così tante
dentro la
luna
l’intero
inferno si sta liberando
questa
febbre dell’ultimo millennio
sta
spolverando
ogni ultima particella
sulle strade
tutto
è
spalancato fino
alle urla
calpestate
o cosa
non darei
per un
momento di silenzio
se solo
riuscissi ad afferrare quell’uccello
nell’angolo,
qui, così vicino,
così
lontano, aprire con forza la sua altitudine
e sollevare
tutti questi
piccoli
uomini e donne
dalle loro
vite ripiegate
l’uomo che
sedeva appoggiato
all’albero
accanto a me è appena svanito
ha lasciato
indietro il suo sguardo fisso e il cuore
fra le
foglie cadute
e non
è
neanche autunno
il vento
riempie d’aria le gambe dei pantaloni
ci sono
tante scarpe vuote nel mondo
così tante
Davvero
La danza
è lenta
ma il raduno
delle
tribù,
la putrefazione
simbiotica
si gonfia in gloriose
affermazioni
nel nome
del sangue,
perpetuando
la catena
di memorie
fino al
punto in cui spunta
in quella
che chiamiamo:
La nostra
maschera per il mondo
l’esclusione
di coloro
il cui
sangue si sta diluendo
fino al
punto
dell’oblio
impotente,
sagome
isolate
per strada
o nei bar,
appoggiate
su superfici
che non
avanzano pretese,
semi nel
vento
che non
mettono radici per paura
di essere
radicati.
Li conosci?
Dovresti,
perché
potrebbero
essere le ombre
sulla tua
parete, il gomito
che ti
affonda dentro
sul treno
dei pendolari,
la ferita
invisibile
dalla quale
ti affanni
a sfuggire,
il campanello
che ti fa alzare
la mattina,
ti fa seguire
il tuo programma,
lo spazio
vuoto che indugia
nel tuo
calendario di impegni,
quello
che ti impedisce di fare pause
mentre
respiri —
dovresti
conoscerli,
giusto
in caso ti pizzichino la coda,
ti tirino
indietro
in quel
buco scuro in cui,
come sai
stanno
in agguato, davvero.
In
questa stanza
In questa
stanza
il deserto
fa la guardia
e il fruscio
delle foglie
è
sempre presente.
La vecchia
che sta
nell’angolo
della nostra
carne
non giudica,
lei è
tutte le donne
che io
sono, che sono state prima di me.
Attraverso
la loro oscurità
divento
luce,
e nel tuo
volto
vedo tutti
i miei padri,
quello
che non ho mai avuto,
il bambino
che ho portato dentro
in tutti
questi anni,
fratello
dell’anima.
Montagna
tremante
Per una
giovane prostituta
Lui le dice
che la ama
e le batte
il cuore
ogni livido
che scava
nel suo
fondoschiena magro
le tette
sviluppate da poco
Sai, lui
la ama
lei lo
sa
quando
cammina
nella buia
umida notte
scivolando
dentro e fuori le macchine
il suo
minuto corpo una slot-machine
Sai, lui
la ama,
lei lo
sa
mentre
la risata della sua infanzia
scompare
giù nella gola
al suono
dell’ansimare di un cliente.
La trovarono
in un fossato
con il
fango nei capelli.
Il suo
epitaffio recita:
data della
morte sconosciuta
luogo della
morte sconosciuto
Sai lui
l’amava
sai, lei
gli credeva.
Ottobre
Tu arrivi
danzando attraverso il bosco,
la porta
si apre all’ombra della mia pelle,
la tua
lingua all’angolo della mia bocca,
le mie
aperture si dilatano
mentre
mi inginocchio al vento del tuo respiro.
La mia pelle
si distende fino ad una pianura di desiderio
dietro
le palpebre chiuse
secoli
destinati a straripare
girano
vorticosamente fino a una lunga, luce tagliente,
il coro
di alleluia
di cose
bene e male assortite,
la rete
di sentieri
che gocciola
in un’unica piscina
di carne,
un’unica nazione.
Puoi vedermi?
Sono qui
nuda e al sicuro.
Eppure
c’è un mutamento.
Non è
amore. È amore.
Un lento
fuoco ardente
acceso
in un’umida sera d’ottobre
molto prima
della mia nascita, prima di te.
Riflessione
globale
Questi borbottii,
questi grovigli
il foro
nel pane
è
la somma totale dell’annientamento.
Dappertutto
morti viventi che camminano.
Il gergo
di strada è più facile in questi giorni,
c’è
poco tempo per riflettere.
Tutto si
muove troppo velocedmente per essere colto
in una
ragnatela pensante e ciò che comincia
a girare
non ha forma. Le merlettaie
hanno smesso
di esistere.
L’era delle
strette di mano flaccide
guadagna
terreno, si infiltra
tiepida
e sudaticcia, lo straripamento
del
sentimento
a caso, del pensiero a caso.
Ciò
che passa per affermativo
può
essere comprato. È insipido e si confonde
in ogni
cosa, è sulla punta della mia lingua
non riesco
a dirlo, non perché io non voglia,
ma
perché
non c’è niente da dire,
assolutamente
niente.
Una
lunga pausa tortuosa
Questa è
una poesia che non contiene
oro, vento,
uccelli, farfalle, autunno
primavera
o alcun altro sapore di stagione. Né
colori,
come nero, rosso, giallo in tutte
le sfumature.
Né parole metalliche come spada,
coltello,
rame o zinco. Né cieli e tramonti
o chiari
di luna che si nascondono e una assoluta
assenza
di fiori.
Inoltre,
niente legamenti, né occhi tristi
o
sopracciglia
raffinate, niente seno o fianchi
su cui
poggiarsi o denti perlacei da affondare
in carni
cremose. Per quanto riguarda politica e filosofia
e le
più
magiche strutture c’è un vuoto
ed io compaio
solo una volta.
Per di più
non ci saranno eruzioni marine
o gloriosi
orizzonti, nessuna misura infinita
contro
l’uomo o la donna, nessun amante che non sa che fare
o verme
che si contorce, o tremore nostalgico.
Nessun
piccolo morso o fulmini di Dei alieni. E guardatevi
anche dalle
Dee. E contro ogni tentativo di sequestro
della
speranza
ci sarà una lunga pausa tortuosa.
Yorshire Rap
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PIETRA
GHIAIA
ERICA
TEMPESTA
TEMPO
HEATHCLIFFE
GRIGIO
PIOGGIA
BRUGHIERA
PRENDI
UNA TAZZA DI TÈ
Traduzioni
di Raffaella Marzano