VICO ACITILLO 124 - POETRY WAVE
Electronic Center of Arts

Direttore: Emilio Piccolo


Sans passion il n'y a pas d'art


Calamus
Almanacco di poesia


Gianni D'Elia

   
Come senti il cuore
Con il rimorso di non ricordare
Ma si poteva forse


Come senti il cuore

Come senti il cuore nel passo, il  passo nel cuore
che batte nel petto, mentre il tallone
ribatte il duro liscio della riva al nome

in certe mattine gloriose d’un settembre
quando nell’aria e nel vento pare che niente
possa toglierci il corpo con il sole e il mare

nervoso, verdazzurro, di bianche presenze
d’onde seguenti i pensieri al respirare
risentendosi nella calotta blu d’un cosmo battente

alle tempie, come un rintocco di campana universale
col piede e il fiato e la mente all’amare
la morbida durezza della riva, il molle andare…

Con il rimorso di non ricordare

Con il rimorso di non ricordare
le facce, e lo sgomento di riconoscerle
senza ricordare i nomi, si marcia

accanto nel corteo come negli anni
giovani della nostra iniziazione,
guardando lieti e invidiosi gli abbracci

circospetti e gioiosi degli altri
compagni, gioendo anche noi
d’un ritrovato cuore;  il passato

che non passa, ci ha convocato
ancora a gridare libertà
e verità contro menzogna e repressione

oggi come ieri, nel nostro nome
che non potrà mai essere infangato
da un giudizio senza prove, spudorato

come il suo sciagurato autore; e andiamo,
sazio ognuno della più sfacciata
menzogna che subiamo contro il vero

degli anni e l’errore che fu nostro,
come fossimo tutti ancora al nostro posto, tutto
lo strazio nascosto, allegri per mano…

Ma si poteva forse

Ma si poteva forse andare in India
-“Andate in Cina, in Cina andate”- sfotteva
lo zio fascista, mentre loro mettevano

le bombe, buttava giù Pinelli, davano le colpe
agli anarchici e a Valpreda, voli e mazzate,
suonando le trombe a menzogne spiegate, di spinta

sul Corriere della sera, a reti unificate,
parlando una lingua biforcuta d’Ade – la Polizia
Politica – e di vergogne ancora non lavate,

e chi dovrebbe farla l’autocritica, tuttora,
delle parole dure, pronunciate, pagate fin d’allora
col groppo in gola e la paura di retate,

pennivendoli servi di veline riservate, se qua
non Ginsberg o Bob Dylan ma Guccini Lolli De Anndrè
Pietrangeli Masi Marini Della Mea in canzone

Gliel’han suonate a rime stracciate, o Fo
o Pasolini Roversi Loi rimetricate
tentando in poesia un’epopea d’opposizione,

finché non cadde la voce per le strade…