Come
senti il cuore
Con
il rimorso di non ricordare
Ma
si poteva forse
Come
senti il cuore
Come senti
il cuore nel passo, il passo nel cuore
che batte
nel petto, mentre il tallone
ribatte
il duro liscio della riva al nome
in certe
mattine gloriose d’un settembre
quando
nell’aria e nel vento pare che niente
possa
toglierci
il corpo con il sole e il mare
nervoso,
verdazzurro, di bianche presenze
d’onde
seguenti i pensieri al respirare
risentendosi
nella calotta blu d’un cosmo battente
alle tempie,
come un rintocco di campana universale
col piede
e il fiato e la mente all’amare
la morbida
durezza della riva, il molle andare…
Con
il rimorso di non ricordare
Con il rimorso
di non ricordare
le facce,
e lo sgomento di riconoscerle
senza
ricordare
i nomi, si marcia
accanto
nel corteo come negli anni
giovani
della nostra iniziazione,
guardando
lieti e invidiosi gli abbracci
circospetti
e gioiosi degli altri
compagni,
gioendo anche noi
d’un
ritrovato
cuore; il passato
che non
passa, ci ha convocato
ancora
a gridare libertà
e
verità
contro menzogna e repressione
oggi come
ieri, nel nostro nome
che non
potrà mai essere infangato
da un
giudizio
senza prove, spudorato
come il
suo sciagurato autore; e andiamo,
sazio ognuno
della più sfacciata
menzogna
che subiamo contro il vero
degli anni
e l’errore che fu nostro,
come fossimo
tutti ancora al nostro posto, tutto
lo strazio
nascosto, allegri per mano…
Ma
si poteva forse
Ma si poteva
forse andare in India
-“Andate
in Cina, in Cina andate”- sfotteva
lo zio
fascista, mentre loro mettevano
le bombe,
buttava giù Pinelli, davano le colpe
agli
anarchici
e a Valpreda, voli e mazzate,
suonando
le trombe a menzogne spiegate, di spinta
sul Corriere
della sera, a reti unificate,
parlando
una lingua biforcuta d’Ade – la Polizia
Politica
– e di vergogne ancora non lavate,
e chi dovrebbe
farla l’autocritica, tuttora,
delle parole
dure, pronunciate, pagate fin d’allora
col groppo
in gola e la paura di retate,
pennivendoli
servi di veline riservate, se qua
non Ginsberg
o Bob Dylan ma Guccini Lolli De Anndrè
Pietrangeli
Masi Marini Della Mea in canzone
Gliel’han
suonate a rime stracciate, o Fo
o Pasolini
Roversi Loi rimetricate
tentando
in poesia un’epopea d’opposizione,
finché
non cadde la voce per le strade…