1.
Primo canto della neve
quando venne
la neve
la neve
portò bianchi glicini
e dolci
tortore di farina
quando
venne la brina
anima candida
luce di luna
quando
candì il giorno intorno
e l’oro
si fece solo sole
quando
la notte si annodò
e nodo
e nido furono uno
quando
il violino suonò le note
della terra
bruna e del mare
quando
ritmando e poetando
siamo tornati ad amare
2.
Secondo canto del vento
dove venne
il vento
il vento
seminò sibilanti serpi
sui sentieri
del sonno e del sogno
dove venne
l’uomo e disse
sia detta
aurora la prima
ora del
tempo
benedetto
sia il mattino
dove bambino
colsi
alle cose
il senso
3.
Terzo canto della luce
perché
venne la luce
la luce
fuggì dal guscio
di attonita
pietra dura
in zuccheri
di filate stelle
e luce
fu e venne
all’uscio
della preghiera
al muschio
delle lanterne
ferme
nella materna
sera
4.
Quarto canto del gelo
come venne
il gelo
il gelo
cantò i suoi occhi
in acini
di oscure uve
come venne
il gelo
il gelo
calò il suo dente
in cocci
piccole nature
sulla pura
cecità
delle lucciole
in
fedeltà
al volo
ai morsi
di paura
primo canto
della neve
quando
venne la neve
la neve
portò bianchi glicini
e dolci
tortore di farina
quando
venne la brina
anima candida
luce di luna
quando
candì il giorno intorno
e l’oro
si fece solo sole
quando
la notte si annodò
e nodo
e nido furono uno
quando
il violino suonò le note
della terra
bruna e del mare
quando
ritmando e poetando
siamo tornati ad amare
5.
Nenia della luna
cosa donò
la luna
la luna
versò nere rose
alla casa
del dio
io ero
colei che è una
nel
molteplice
sussurro
della sua
lacuna
io ero
azzurro temporale
nel reale
delle cose
6.
Nenia del miele
mentre il
miele rodeva il tuono
il miele
aprì le sue labbra
di tenera
ora
io ero
il lupo e la chiara
stagione
del lampo
io ero
il cupo suono
che ringhia
lo scampo
mentre
il miele rodeva
7.
Nenia della pioggia
tenera pioggia
di tarda
primavera
io signora
morte
ho ben
cavalcato oggi
ben pescato
nel deserto
dei sentieri
ove le
porte sono pozze
ieri
disseccate
tenera
pioggia di prima
estate
8.
Nenia del fuoco
così
sognò il fuoco
il fuoco
sognò persi rovi
nel coro
di cavi orizzonti
meravigliose
rare gnosi
del vivente
imperfetto
tu eri
il fare
il detto
il fuoco
scrollò il collare
sacro alle
fonti
9.
Parole con Andrea Zanzotto
e dove ti
sei
maliziosamente
annidato
corpo del
mio corpo
colpa antica
teca del
mio seme?
fili fole
fuliggini
efelidi
falene
farfugli
lugli
di un lento
comandamento
se nel
nostro
chiuso
muro mentale
nel nostro
fatale
modo
nel muto
dire
dell’uso
nell’in
finito fare
mostri
mestrui mesi
resi in
compulsioni
stagioni
d’aria e cloni
dissipati
spesi irati
ma in tale
tic
tac toc
in atto
di tip
tap
in
catacombale
patto
lune nevi
lame
luminescenti
vellichii
oscuri
tatti
schiume
vane
mezzi media
messaggi
angeli
nunzianti troni
di umane
mine assaggi
trionfi
e dominazioni
10.
a Yasmin Brandolini
ci consegnamo
a te
in nostra
spoglia
sembianza
come a
una sorella
nella speranza
sia lieve
doglia
il capogiro
alle tue
porte
il mio
futuro
signora
morte
11.
a Luigi Ontani
in te si
estingue
il dono
e la sua
sete
nel dorso
duro
della creta
in te
concreta
aria
terra fuoco
l’acqua
e la sua rete
il sogno
e il loto
12.
a Italo Lanfredini
narrami
in te
nel ratto
della soglia
nella parola
che è
tratta a Dio
io ero
io
un taglio
sul leggio
13.
a Giovanni Sias
dove vanno
le cose del mondo
che vanno
che vanno che vanno?
dove cade
la notte del mondo
che cade
che cade che cade?
le cose
la notte
il vano
dell’ade
14.
Incantamenti
è
una sera di poesia
devo pensarti
suono
devo abitarti
è
come pesare
cosa
sarà
della scia
di ogni
incantamento
cosa come
il momento
del mio
sortilegio
di poeta
l’avvio
di un documento
un bozzolo
di seta
magnolia
stellata
verso il cielo
verso il cielo
nel severo
gesto
della foglia
di primavera
nella disadorna
veste della
sera
15.
Per Alma
doglia
saliscendi
salto
piccoli
pimenti
di primavera
oh la vera
bontà
dell’arrivo
la tenerezza
aperta
di palma
Alma
così
se ne va questa
improvvisa
ironia
resta un
disegno
di cenere
e oro
una medusa
offesa
illusa
solo dallo sguardo
un tardo
volo
sulla via
16.
Scie
scintilla
seme del
sole
sii temperante
o scia-cometa
sibilla
lana di
culla
sii lieto
modo
nodo del
nulla
o sangue
o mente
stridente
verminaio
o grumo
di malizia
nessuno
in tua
letizia
è
staio
piccolo
roditore
ninnolo
dell’ora
in cui
si immola
il sole
piccolo
refuso
cric crac
croc
dell’uso
musa o
mus
o sola
distonia
della mia
storia
mia minima
follia
lentalamente
vieni
lentalamente
vai
altalenante
pena
lontanamente
poi
17.
Siderazioni
Dino Cappi
nido d’api
imperfetto
anagramma
dell’estate
quel sito
ricordi
quelle date?
un pentagramma
senza udito
questa
è la sera di Santa Lucia
con il
fieno del suo tramonto
sulla strada
di nebbia e fumo
questo
è il carro della rada via
nel ricordo
dei sogni di bambino
che freddo
madre mia
che strano
rumore di fantasia!
una bocca
di nube mangiò la luna
un’ala
di nave la tentò
un velo
di pube
un cielo
un do
18.
Instambul
Così
tu mi porti alla città
alla città
dei tetti
appesi al sole
sulle colline
l’aurora alza
scheletri
di minareti
cupole
avanza
ciotole
rovesciate
ove bevve
il Dio
l’azzurro
latte della notte
estate
dirama la parola
in lama
senza resa
il ladro
vi dimora
oltre la
cella vana
ove non
vola uccello
né
passa carovana
(dove
sarà
il mio cielo
il suo
fiume di diademi
la voce
tesa
il quando
il come il vieni?)
19.
Punti
ti ho consegnato
il miele
la chiave
del rifugio
che il
lampo scrive
cieco nella
notte
come
sarà
il mio canto
in riva
alla bufera
questo
che era
uccello
che ora
il vento spoglia
ala ad
ala
foglia
a foglia?
miei avi
il mio
sigillo si è spezzato
e versa
il fiele
il mio
nord
di radiazioni
lunari
il mio
sud
di cancri
e stermini
il mio
est
di uomini
e mari
il mio
ovest
di sogno
e ventura
io sono
natura
dal corpo
di terra
di angeli
e d’ali
avvolto
nel mio grido di febbraio
nel grigio
saio della sera
e tolto
al nido
della
maschera
che era
cadente
brivido di stella
ah quel
muschio
radente
rischio di preghiera!
proteggi
la mia parola
come luce
accesa
nella mano
proteggi
la tua parola
in alleanza
al dono
proteggi
il vano
segno
della resa
proteggi
il dove
il come
il canto
dell’attesa
20.
Primavera
ora che
viene il vento
ora che
il tempo tiene
il soffio
terso dei doni
favillano
stazioni
di favola
nel verso
ehi, piccolo
paggio,
che mignolo
crocca
nel tuo
piumaggio
d’albicocca?!
21.
Estate
lascialo
perdere quel rogo
ove la
pagina bruciava
la rossa
foglia l’ave rosa
un nano
un sogno
claudicante
nel tramonto
un ramo
uva e tuono
dimmi,
viandante,
che mano
ruba
il nostro
istante?
22.
Autunno
così
mutano gli astri
intorno
al tornio
che trascina
la disossata
sua falce
luna
oh mia
tenera cuna
mia
pietà
spolpata!
23.
Inverno
manduca
manduca
messer
bianco
duca d’inverno
ah lo scaltro
eterno
ron
ronìo
dell’Altro!
24.
Cieli
hanno un
brillìo strano
gli astri
questa notte
di lupo
di caimano
di rotta
vana e cupa
a stregua
di disastri
di sogno
che brucia
nella mano
siamo solo
urlo
pena solare
orma cava
burla del
mare
dove
sarà
il mio Dio
che è
fuoco e vento
il mio
Dio che tace
il mio
Dio d’avvento?
rabbuia
la stellata
arde la
nenia
l’ostia
è neve
e becco
giallo
vive